“Dopo la bandiera a scacchi ci ho messo un po’ a realizzare davvero che avevo appena vinto il mondiale e, comunque, non è stato il primo pensiero felice. La prima scarica di gioia l’ho avuta ancora prima: quando ho visto un muro giallo di persone applaudirmi. La gente di Valentino Rossi in piedi per me: un sogno quasi più grande del mondiale” – Sono parole di Fabio Quartararo e raccontano anche quanta ansia, quanta pressione, può avergli messo addosso l’idea di essere l’erede di Valentino Rossi. Però, invece di frenarlo, gli ha dato forza, quasi a costituire una motivazione in più. E quanto quella motivazione sia stata valida è diventato evidente proprio quando il neo campione del mondo s’è ritrovato a parlare più dei tifosi di Valentino che applaudivano lui che del mondiale appena vinto.
Che Rossi sia un idolo per il francese è noto da tempo, così come è noto che il 46, dalla sua, è stato sempre molto accogliente verso il 20, tanto che anche quando ha ammesso di essere rimasto deluso dalla decisione della Yamaha, non ha mai avuto parole contro Quartararo. A lui, piuttosto, ha sempre riconosciuto un gran talento e, ora che ha vinto, anche i giusti meriti. “Mi giocavo il titolo con Pecco Bagnaia, uno dei ragazzi di Vale – ha aggiunto Quartararo – vedere quel muro giallo che era felice per me in quel momento è valso molto di più della consapevolezza, che forse fin lì non avevo pienamente maturato – di aver appena vinto il mondiale. Un mondiale lo sogni e lavori per raggiungerlo, pensare che i tifosi di Valentino potessero essere felici per me va anche oltre il sogno”.
Il nove volte campione del mondo, poi, in una intervista a Channel+, ha fugato ogni dubbio anche su un’altra delle ”tipiche questioni da campione del mondo”: il numero con cui correrà il prossimo anno. “Il mio riferimento – ha detto – è Valentino Rossi. Lui ha vinto il mondiale nove volte e non ha mai indossato il numero uno. Non vedo perché dovrei farlo io, anche perché non mi sento il numero uno ed è davvero pieno di piloti che potrebbero esserlo. 20 è il numero con cui ho iniziato e con cui finirò la mia carriera, su questo non ci sono dubbi”.
Dubbi, piuttosto, ci sono in merito al suo futuro. Perché se è vero che Yamaha si è affrettata a proporgli un rinnovo, è altrettanto vero che Fabio Quartararo ed il suo manager hanno già detto di aver ascoltato anche altre proposte. A determinare se restare o andare, con tutta probabilità, non saranno solo i soldi: “Tutto quello che chiedo è più potere. Abbiamo potuto provare il telaio 2022 a Misano e funziona molto bene, ma quello che ci manca è la potenza. Quello che chiedo veramente alla Yamaha è trovare maggiore velocità, per semplificarmi un po' la vita in fase di sorpasso. Senza andare oltre, nella prima gara di Misano, solo se avessi avuto un po' più di velocità di punta, avrei potuto vincere”.