Uno si congratula, l’altro lo provoca. Lui, Fabio Quartararo, però resta sornione come non era mai riuscito ad essere fin qui nella sua carriera: leader della classifica mondiale e con una sicurezza ostentata sia in pista che fuori che lo fa sembrare un altro pilota rispetto al passato. Se ne è accorto anche Marc Marquez, che in una recente intervista a motorsport ha affermato: “Fabio Quartararo è il pilota che mi sorprende di più, soprattutto per la situazione in cui si trovava lo scorso anno, dove sembrava un po' perso. In questa stagione, però, ha fatto un voltafaccia fin dall'inizio. C'è un aspetto tecnico, un aspetto di fiducia, ma ovviamente l'esperienza gioca un ruolo fondamentale. Fino allo scorso anno non era un contendente per il campionato, né in Moto3 né in Moto2. Ora ha quell'esperienza , era in grado di vincere un campionato del mondo e non l'ha fatto. E lo gestisce bene. Tutto è come una ruota: più fiducia hai, migliori sono i risultati”.
Risultato che, almeno per adesso, parlano chiaro per il pilota francese, con Joan Mir, campione del mondo in carica, che però nei giorni scorsi ha provato a giocare la carta della pressione psicologica: “Fabio è stato straordinario, ma il distacco può essere colmato. Lui ora avrà tutte le attenzioni della Yamaha, ma questo potrebbe significare anche maggiore pressione da gestire”.
Parole, quelle di Mir, a cui Fabio Quartararo ha voluto replicare senza mezzi termini: “Per me non fa differenza. All'ultimo Gran Premio d'Austria avevo già tutta la pressione della Yamaha sulle spalle, e non ha influito sulla mia gara. Penso che queste parole di Mir siano solo una strategia per cercare di farmi pressione . È una partita divertente, ma tranquilli: sarò lì a lottare per la vittoria a Silverstone”. Il francese, in effetti, sembra il fratello duro e cinico del pilota che era lo scorso anno e quanto fatto vedere fin qui in pista dimostra che l’ormai famosa “cura dallo psicologo” programmata l’inverno scorso ha funzionato più che bene. “Penso che fino a Misano non sia il momento di pensare al campionato – ha aggiunto il pilota della Yamaha, spiegando di non essere d’accordo con Joan Mir sulla teoria che le prossime tre gare saranno decisive - Ci saranno ancora circuiti in cui incontreremo difficoltà, come ad Aragón, e penso che sarà molto importante per noi allargare un po' il divario sugli altri per cercare di mantenere un ottimo passo fino alla fine della stagione. Ma non voglio pensare al campionato almeno fino a Misano”.
Anche perché adesso c’è Silverstone, un circuito su cui Fabio Quartararo è consapevole di poter fare bene e che anche in passato ha rappresentato, per lui, un punto di svolta: “Riesco davvero a fare grandi cose sulla Yamaha, e ora passeremo da uno dei circuiti più sfavorevoli a uno dei più favorevoli in Inghilterra, quindi non vedo l'ora di essere nel prossimo round. Durante il mio primo anno nella categoria ho vissuto due momenti che hanno spronato la mia carriera: il primo è stato a Jerez e il secondo è stato a Silverstone . Sono due posti dove sono stato molto più veloce del solito, e se le condizioni sono buone sono sicuro di poter lottare per un buon risultato ”