In MotoGP ci sono nove piloti spagnoli, sette italiani. La Spagna ha circuiti più accessibili e forse un sistema che funziona meglio per i ragazzi, resta il fatto che buona parte dei piloti della MotoGP sono passati dal CEV. In Italia d’altronde c’è Valentino Rossi e c’è da un quarto di secolo, un motore enorme per gli appassionati. Di piloti transalpini invece ce ne sono due soltanto, di cui uno (Fabio Quartararo) che ad oggi è l’unico campione del mondo francese della MotoGP.
A Quartararo e Zarco è capitato più di una volta, l’ultima a Mandalika, di salire sul podio insieme. Entrambi contenti, anche se stavolta sul gradino più alto c’era un portoghese: “Spero che sia una grande stagione per entrambi - le parole di Quartararo perché l'anno scorso era bello avere due francesi, due su due, ai primi due posti di campionato nella prima parte di stagione. Non abbiamo una squadra di calcio in MotoGP come la Spagna o l’Italia”, ha aggiunto.
Ovviamente anche Johann Zarco si è detto d’accordo: “Era solo la seconda gara della stagione, ma essere 3° e 5° nel Mondiale fa bene al nostro Paese. Sono sicuro che se facciamo tutto bene possiamo esserci per tutta la stagione. Per quanto riguarda la mia squadra, la mia stagione l'anno scorso è stata buona, ma non all'altezza di quella di Fabio”.
Il GP d’Argentina, almeno sulla carta, dovrebbe sorridere alla Yamaha e a Fabio Quartararo. Tuttavia va detto che solo l’anno scorso la struttura di Termas de Rio Hondo è andata distrutta in un incendio e che su quel circuito - poco utilizzato - si accumulano spesso sabbia e detriti. L’asfalto quindi potrebbe non essere nelle migliori condizioni e mettere in crisi la M1. Anche stavolta Ducati dovrà essere brava ad approfittarne.