Il dispositivo della Ducati per abbassare l’asse anteriore - guadagnando trazione e velocità di punta - sarà proibito dal prossimo anno. Gli altri costruttori (5 di 6) sono riusciti a proibirlo dopo lunghi colloqui con Dorma, FIM ed MSMA. La faccenda però resta controversa, perché a Borgo Panigale non sono andati contro il regolamento, presentando invece un dispositivo del tutto legale. Dispositivo che, tuttavia, richiederebbe un investimento sostanziale da parte delle altre case per mettersi in pari, cosa che nessuno ha intenzione di fare. Tra i più critici, almeno pubblicamente, c’è il responsabile di KTM Pit Beirer, che ha parlato di “una lettera in cui Brembo avvisa di essere al limite” e del fatto che l’abbassatore è soltanto un pensiero in più per i piloti già impegnati a gestire un gran numero di comandi. Gunther Wiesinger, giornalista di Speedweek - testata austriaca di proprietà della Red Bull - ha analizzato la pulsantiera nel dettaglio spiegando che ad ogni Gran Premio vengono impiegati fino ad 11 pulsanti differenti. Ecco quali.
1, 8, e 11: Dispositivo di avviamento, e abbassatore anteriore/posteriore
2: Regolazione per la leva del freno anteriore
3-7: Regolazioni elettroniche. Ogni pulsante può essere assegnato ad una diversa funzione a seconda delle esigenze del pilota, comprendenti: Mappature del motore (potenza e coppia), controllo di trazione e freno motore. Ognuno di questi tre parametri ha a sua volta tre diversi livelli di intervento: A, B e C, dove A è la mappatura più aggressiva e C la più conservativa.
Il pulsante nero viene invece utilizzato per innestare il launch control (che si disattiva automaticamente dopo la partenza) mentre il blu viene impiegato per inserire il pit limiter a 60 Km/h. Il pulsante rosso sulla destra è il “kill switch” che serve a spegnere il motore in situazioni di emergenza (come sulle moto di serie) mentre la leva in alto a destra serve per mettere la folle senza cercarla col cambio.
Ma quanti di questi controlli vengono utilizzati durante una gara? La risposta è pochissimi. I piloti della MotoGP utilizzano il pit limiter per uscire dal box, poi inseriscono la folle e innescano il launch control una volta pronti a partire. A quel punto i pulsanti da premere sono davvero pochi e quasi mai ad ogni giro: durante una gara normale (quindi senza flag-to-flag, problemi di consumo gomme o di benzina) si cambiano una, al massimo due mappature in tutta la corsa. In linea di massima, se comincia a piovere o fa troppo caldo si aumenta il controllo di trazione, se il posteriore perde aderenza si riduce il freno motore per preservare la gomma, e in caso di circuiti in cui la potenza del motore viene sfruttata appieno (come Barcellona, Mugello, Austria) la si riduce progressivamente per evitare problemi di consumo.
Se un pilota sa di poter andare più forte con l’abbassatore, c’è da scommettere che troverà il modo di farlo funzionare ad ogni buona occasione: in Formula 1 usano il DRS ad ogni giro utile e un volante ha abbastanza pulsanti, leve e rotelle da competere con un ultraleggero. Quello dell’abbassatore Ducati è un tema che ha poco a che fare con la difficoltà dei piloti a premere un pulsante.