L'incubo di quelli davanti. Chi vive di corse in moto ce l'ha per natura, ma per qualcuno in MotoGP è diventata ossessione vera. Il riferimento, è chiaro, è ai piloti della Yamaha, che ormai da anni, da quando c'era ancora Valentino Rossi, lamentano le difficoltà in bagarre di una M1 che avrà anche tante qualità, ma che ormai è un progetto vecchio e superato in termini di potenza e velocità di punta. Risultato? Senza il motore non si riesce a fare l'attacco al tempo e si finisce per fare qualifiche deludenti che poi, come se non bastasse, ti costringono a gare sempre in rimonta e sempre in bagarre. Fabio Quartararo in queste condizioni è riuscito a vincerci un titolo mondiale e in Yamaha, probabilmente, si sono un po' cullati sul talento di un pilota che però, adesso, non basta più.
Il francese ormai predica da due anni, sempre con que modi lì, garbatissimi e quasi timidi, che ha lui. Ma nessuno lo ha ascoltato e ieri, dopo una Sprint tutta di fatica e sangue sugli occhi, ha definitivamente sbottato: "E' come se alla squadra non importasse, perchè siamo in questa situazione e sembra che nessuno si incazzi". Parole nette e sguardo ancora più chiaro: Fabio Quartararo è deluso, amareggiato e sembra non poterne veramente più. Occhi, i suoi, che in passato sono stati anche di Maverick Vinales. E poi sappiamo tutti come è finita.
"Molto peggio di quanto mi aspettassi - ha commentato il francese - La prima partenza è stata abbastanza buona e nella seconda ho urtato Alex e non sono riuscito a fare meglio. Quando inizio in questa posizione so già cosa accadrà in gara, ma mi sono detto 'vai avanti, prova a fare una buona partenza e cerca di fare il meglio'. Ma quando lotto indietro sono bloccato, devo lasciare un margine di quasi un secondo. Non è per la pressione delle gomme. Nella prima uscita non avrei potuto stare con gli altri. Non è impossibile sorpassare, è impossibile anche il solo pensare di farlo, perchè la moto quando ho qualcuno davanti diventa inguidabile, non credo dipenda solo dalle gomme, anche se abbiamo riscontrato che la pressione si alza tantissimo". Il problema, più che tecnico, sembra essere proprio di atteggiamento: "Anche nei test non ho mai molte cose da provare, è come se ci stessimo addormentando e nessuno si incazza. Realisticamente nel GP di domani (oggi ndr) potrei accontentarmi di un ottavo posto".
Una situazione insostenibile per uno che comunque è consapevole di avere probabilmente più talento degli altri e un malessere interiore che rischia di andare a logorare definitivamente i rapporti tra il francese e la casa giapponese, nonostante un contratto che scadrà solo alla fine della prossima stagione. E, come se non bastasse, sempre ieri, nonostante il rinnovo dell'accordo come ambassador di Yamaha, Valentino Rossi ci ha anche messo il carico: "Non è facile quando il massimo per cui puoi lottare è un settimo o un ottavo posto. E' innegabile che in questo momento la Yamaha ha qualche problema di troppo". Parole, quelle del Dottore, che erano riferite alla situazione di Franco Morbidelli, ma che di fatto rispecchiano una situazione che il 46 conosce benissimo, visto che l'aveva anche prevista negli ultimi anni della sua carriera.