Nel giovedì di Jerez de la Frontera già si sapeva che Marc Marquez non sarebbe sceso in pista. Il 93 si è comunque presentato nel paddock, spinto da una serie di incombenze: per presentare ai suoi sostenitori Garage 93 (un bar sportivo che aprirà il primo maggio nel centro del paese andaluso ed esporrà le otto moto con cui Marc ha vinto i rispettivi titoli mondiali), per restare vicino al suo team, per incontrare i giornalisti e spiegare al mondo come mai - a cinque settimane di distanza dall'infortunio di Portimao - sia ancora prematuro ipotizzare un ritorno in sella. L'otto volte campione del mondo è stato molto chiaro: "Mi sono confrontato con tre diverse equipes mediche e tutte mi hanno sconsigliato di risalire in moto questo weekend. Se tornassi a guidare in questo momento ci sarebbe il rischio che la vite che mi hanno inserito per saldare la frattura al primo metacarpo della mia mano destra si rompa. Tale eventualità potrebbe compromettere un'operazione ben riuscita, la futura guarigione dell'osso e, quindi, anche la mia carriera. Sinceramente sin dal primo momento, dopo la domenica i Portimao, mi era stato detto che ci sarebbero volute 6-8 settimane per poter tornare in pista. Io ho provato ad impiegarne solo quattro, ma non è stato possibile. Bisogna aspettare ancora un pò".
Il mondo delle corse era praticamente certo che Marc Marquez sarebbe tornato a gareggiare nel weekend andaluso. L'ennesimo forfait, invece, ha lasciato campo libero alle illazioni: "Se Marc, dopo cinque settimane, non torna a gareggiare per una 'semplice' frattura ad un dito vuol dire che in realtà l'infortunio è molto più serio, o forse ci sono problemi con la Honda" - si è detto tra i corridoi del paddock. "Dai, Jorge Lorenzo nel 2013 ad Assen si è operato alla clavicola e il giorno dopo è arrivato quinto, com'è possibile che Marc non sia in pista dopo un mese? - la domanda che tutti, spontaneamente, si sono posti. Un spiegazione precisa e convinta l'ha fornita direttamente Jorge Lorenzo a MOW (l'intervista la trovate qui) e, qualche ora più tardi, ci ha pensato anche Marco Melandri a far luce sulla questione. Il numero 33, campione del mondo della 250cc nel 2002, ha espresso in una diretta su Instagram il suo punto di vista. Una prospettiva decisamente interessante, corroborata da esperienze personali: "Leggo e sento in giro un sacco di persone che non capiscono come mai Marquez non corra a Jerez. Io ho avuto un intervento più o meno analogo, sono passate 7 settimane, e il pollice mi fa ancora male. Lui è solamente a cinque settimane dall'operazione. Sembra che nel pensiero generale dopo quattro settimane devi essere pronto per correre, soprattutto se il problema è ad una mano, ad un pollice, ad un ossicino. Invece va considerato che anche un infortuniuo alla mano è serio e ha bisogno del suo tempo per guarire. A me si è staccato un legamento del pollice, lui si è rotto l'osso e gli hanno messo una vitina, come me. Siamo simili quindi. Quello che la gente non capisce è che sul pur piccolo metacarpo della mano destra si scarica tutto il peso quando vai a frenare con una MotoGP. Secondo me, comunque, Marc con l'avanzare dell'età sta prendendo consapevolezza dei rischi. E la sua scelta ci sta, è logica, mi sarei sorpreso se avesse corso questo weekend. Io dopo sette settimane faccio fatica ad andare in bici, la moto non l'ho ancora toccata".