La strada è ancora lunga, in casa Ferrari lo sanno tutti. Non ci si illude: per il mondiale, per le prossime gare, neanche per Baku. La qualifica è una cosa, sì sa, ma poi in gara cambia tutto: la monoposto di Maranello non ha mai avuto un passo gara abbastanza competitivo per essere in lotta con la Red Bull in questo 2023 e le cose - con ogni probabilità - non sono cambiate improvvisamente, e così tanto, da Melbourne a Baku.
Dei passi in avanti importanti sono stati fatti ma non illudersi è fondamentale oggi per la Ferrari: per continuare a migliorare, per vedere una luce in fondo al tunnel di questo inizio di stagione complesso.
E Baku ha il sapore dolce della primavera, per una squadra che di aria fresca aveva bisogno. Charles Leclerc scaccia i brutti pensieri, le insinuazioni su un futuro lontano dalla rossa, battendosi la mano sul cuore - lì dove c'è lo stemma del Cavallino Rampante - e va in pole position per due volte consecutivamente: il venerdì prima, prendendosi la prima piazzola per la gara di domenica, e il sabato poi, conquistando la pole per la spint race del sabato pomeriggio.
Nella seconda delle due qualifiche aggiunge un brivido finale, con un colpo al cuore per tutti i ferraristi, mettendo la sua monoposto a muro nell'ultimo tentativo lanciato della Q3: pochi danni, solo un muso da sostituire per la sua Ferrari, che Leclerc porta comunque verso la fine del tracciato e la posizione sotto al numero uno dei pole man di giornata. "Faremo tutti i controlli prima della sprint ma non dovrebbero esserci danni" rassicura Lelcerc dopo le qualifiche, scusandosi con la squadra, i meccanici e soprattutto con Sainz.
Lo fa con estrema lucidità, un attimo dopo essere finito a muro: "Mi dispiace per Carlos" dice, consapevole della posizione del suo compagno di squadra, che alle sue spalle è stato costretto ad alzare il piede per rispettare la bandiera gialla sventolata dai commissari dopo il lungo di Leclec. Ci pensa Sainz a tranquillizzare tutti: "Purtroppo questo weekend sto limitando i danni, non avrei potuto comunque fare molto in più anche senza l'incidente di Charles, forse solo una posizione".
Leclerc così chiude con una doppia prima piazzola che sa di speranza, ben consapevole però che in gara le dinamiche e le forze saranno diverse: bisognerà difendersi, da una Red Bull e da un Verstappen che attaccheranno come leoni. Ma la consapevolezza è tutto. Così come la speranza. E oggi Baku profuma di queste due cose.