In questi giorni si sta godendo le meritate vacanze a Saint Tropez, con tanto di scatti pubblicati continuamente su Instagram per raccontare i suoi giorni di riposo, ma di certo non ha perso di vista l’obiettivo: diventare campione del mondo. Fabio Quartararo, in questo giro di boa del mondiale, è leader della classifica e sembra non avere avversari che possano concretamente impensierirlo, ma non è stato tutto semplice per lui. Già lo scorso anno, infatti, era partito fortissimo, salvo poi subire un calo sia personale che tecnico e doversi arrendere sia a Joan Mir che a Franco Morbidelli.
Ora, però, tutto è cambiato. Il francese ha raccontato di aver lavorato molto, durante la lunga sosta invernale, sulla sua mente, anche con l’aiuto di un professionista, per imparare a gestire la pressione e per affrontare le gare senza finire in preda all’ansia. Metabolizzandola e trasformandola in energia, quindi, piuttosto che subendola. E ha lavorato tanto, sin dai primissimi test in Qatar, anche sul suo stile di guida, per adattarlo al meglio alla M1.
“Di solito sono più un pilota che va molto veloce in curva e ora cerco di essere un po’ più simile a un animale, frenando molto tardi, cercando di guidare un in modo diverso” - Parole affidate a motorsport.com e che, manco a dirlo, sono suonate subito per tutti come una risposta a Maverick Vinales. O, meglio, al babbo di Maverick Vinales, che aveva definito la Yamaha M1 “una moto di burro fatta su misura per Quartararo”.
Invece il francese sostiene l’esatto contrario e cioè che sia stato lui a modificare la sua natura di pilota per potersi accordare meglio alle caratteristiche della moto. Non solo in via generale, ma valutando come e dove intervenire sullo stile di guida anche gara per gara. Come ha fatto, ad esempio, in Germania: “Lì c’erano curve dove potevo andare più veloce – ha detto il francese - ma ho pensato alla moto e al fatto che se andavo più veloce non avrebbe girato in maniera efficace. Su alcune piste succede, quindi non è del tutto naturale, ma bisogna adeguarsi. Se sei più lento in una curva, in un'altra sarai più veloce, o magari in altre fasi della gara, come la partenza, riesci ad essere più incisivo. Non è naturale e facile approcciarsi in questo modo alle gare, ma poi quando capisci che è il modo per andare più forte, sei felice dei risultati”.
Nessun esplicito riferimento a Maverick Vinales, quindi, ma è comprensibile che in molti possano aver letto nelle parole di Fabio Quartararo una risposta al suo compagno di squadra, con il francese che, comunque, cerca di tenersi lontano dalle polemiche. Soprattutto adesso che i risultati stanno arrivando e che il sogno di salire sul tetto del mondo con la moto che fino a ieri è stata di Valentino Rossi non è così distante dall’essere realizzato. “Sento il limite, sento di poter andare molto veloce e al momento penso che stia andando molto bene – ha concluso - Mi sento come se fossi super concentrato sia su me stesso che sulla moto. Sta andando abbastanza bene. Purtroppo abbiamo avuto problemi a Jerez e Barcellona a causa del braccio prima e della tuta poi. Ma siamo stati veloci in ogni circostanza e anche quando abbiamo avuto problemi, in Germania o sul bagnato a Le Mans, siamo stati in grado di lottare per il podio. Sono molto contento".