Una domenica dolce-amara quella di Ferrari. Da un lato i danni limitati, dall’altra le difficoltà incontrate, nonostante queste erano già state preannunciate all’alba del fine settimana brasiliano, a causa di un tracciato che poco si sposa con le caratteristiche della SF24; poi, a rendere tutto ancor più complesso è stata la pioggia, annullando definitivamente ogni possibilità di brillare per Ferrari. Nonostante questo, però, il quinto posto di Leclerc, sommato al terzo posto della Sprint ereditato a seguito della penalizzazione di Max Verstappen, ha fatto sì che la scuderia riuscisse a massimizzare il risultato, portando a casa punti importanti per la classifica costruttori, sebbene quella brasiliana è stata una gara ricca di pathos e colpi di scena.
Un inizio in salita, poi l’errore di Carlos Sainz che termina la propria gara in barriera, il doppio sorpasso di Leclerc alla “S do Senna” dopo la safety car, forse l’unico vero e proprio lampo della rossa e infine le difficoltà nel finale a tenere il passo delle due Alpine e di George Russel. Una domenica da montagna russa che non ha premiato le scelte del Cavallino, nonostante il bilancio finale potesse essere ben più amaro, soprattutto se la Mclaren avesse convertito la sua velocità in risultati concreti. “Da una parte del box avremmo voluto senza dubbio fare punti con Carlos – ha commentato il team principal Fred Vasseur – ma dall’altra con Charles la tempistica del primo pit stop non è stata la migliore, anche se non ha cambiato più di tanto il risultato finale. Ci aspettavamo probabilmente un meteo diverso e per la pressione delle gomme è stato molto difficile. Si è visto anche con la McLaren: erano molto più veloci all’inizio del primo stint e più lenti alla fine. Bisognava fare delle scelte che non sono andate proprio nella nostra direzione, ma in termini di campionato questo weekend non è stato un disastro, considerato anche la gara di ieri. Torniamo più forti per Las Vegas”.
Dello stesso avviso è stato Charles Leclerc quando, intercettato dai microfoni nel post-gara, ha commentato le difficoltà incontrate: "L'assetto lo abbiamo deciso con il team e pensavamo andasse nella giusta direzione. Invece è andato in quella sbagliata di sicuro. Il passo semplicemente non c'era, non eravamo competitivi. In qualifica non eravamo così male con gomme nuove e poca benzina. In gara invece è stata dura guidare, è stato difficile non commettere errori. Alla fine, guardando tutto questo, possiamo essere contenti di aver concluso davanti alle due McLaren e di aver perso solo due punti nel Mondiale Costruttori. È stato un ottimo modo di limitare i danni in un fine settimana dove le McLaren sapevamo sarebbero state molto forti. Ora dobbiamo mettere tutto insieme nelle ultime tre gare della stagione". Se Ferrari lascia il brasile con un sorriso, seppur amaro, lo deve proprio a Mclaren, sfortunata e incapace di confermare le aspettative che l’hanno accompagnata all’appuntamento brasiliano, oltre alla performance fatta vedere nella giornata di sabato, con la doppietta della Sprint che aveva lasciato presagire un ipotetico dominio nei settanta lunghi giri della domenica. Così però non è stato e al termine del fine settimana, il delta di punti guadagnati è povero: sette punti, troppo pochi per lasciare indietro i propri diretti rivali. La sfida è rimandata a Las Vegas, un tracciato che meglio si adatta alle caratteristiche della rossa: un mondiale ancora aperto, in cui massimizzare il risultato e conquistare ogni punto possibile nelle ultime tre gare da disputare sarà fondamentale se l’obiettivo è quello di lottare per il titolo, un risultato che da troppi anni manca a Maranello.