11 giugno 2023: Alessandro Pier Guidi, a bordo della sua Ferrari 499P contraddistinta dal numero #51, taglia il traguardo della 24 Ore di Le Mans in prima posizione, centrando una vittoria storica che segna il ritorno del cavallino nella massima classe della ventiquattrore francese. Un anno dopo, sempre a Le Mans completa uno stint notturno da capolavoro, portando la #51 ai vertici della classifica e dimostrando ancora una volta di essere uno dei piloti di riferimento nel mondo delle gare endurance. Non sa ancora però che, a un anno dalla storica vittoria e poche settimane da quella prestazione, il destino ha in serbo per lui e per quel numero #51, questa volta in veste GT3, un epilogo agli antipodi di quanto vissuto.
Il disastro dinanzi ai propri occhi
30 giugno 2024. Come l’anno precedente, Pier Guidi si trova al comando della classifica di una ventiquattrore al volante di una Ferrari numerata 51, questa volta però, il teatro è il circuito di Spa Francorchamps per una delle gare di maggior rilievo nel panorama delle vetture GT3. Ancora una volta arriva da stint notturni fenomenali, diventati ormai il marchio di fabbrica del pilota piemontese e insieme al suo team inizia a pregustare l’odore di vittoria, la stessa che ha già colto nel 2021 insieme a Nicklas Nielsen e Alessio Rovera. Quando mancano ormai 58 minuti al termine della gara, l’uscita di pista di una Mercedes del team Boutsen VDS fa sì che la direzione gara disponga un periodo di Full Course Yellow, con tutte le vetture costrette a rallentare e procedere nella massima sicurezza. È in questo momento che il muretto Ferrari richiama il proprio alfiere ai box per effettuare l’ultima sosta necessaria a completare la gara. Pier Guidi completa il proprio giro e imbocca l’entrata dei box, inconsapevole di cosa il destino ha in serbo per lui e per tutto il team AF Corse, perfetto sino a quel momento.
Entrato in corsia, resta solo da effettuare l’ultima curva prima di ritrovare il cartello che sancisce l’inizio del tratto da percorrere con il pit limiter inserito. Ed è in questo momento che l’impensabile si materializza dinanzi agli occhi di Pier Guidi, lasciando il muretto AF Corse impietrito. Una Lamborghini, la numero #19 del Grasser Racing Team, è ferma poco prima dell’entrata dei box, lasciando la Ferrari #51 senza alcuna possibilità di manovra. Pier Guidi innesta la retro, ma pochi attimi dopo si rende conto dell’impossibilità della manovra, costretto dunque a fermarsi e ad aspettare i mezzi di soccorso che sposteranno la Lamborghini impanne. I secondi passano lenti e quella leadership, tanto meritata quanto cercata durante le ventidue ore precedenti svanisce nel nulla. Ad approfittare della situazione è infatti la Aston Martin Vantage del Cometoyou Racing con al volante l’italiano Drudi, anch’egli autore di una gara senza sbavature, degna dei migliori di categoria.
Il pit e la rimonta furiosa
Rimossa la #19 e riuscito finalmente ad arrivare al proprio box, i meccanici vestiti di rosso sono perfetti e rimettono la vettura in pista in quinta posizione. Pier Guidi, con la solita tenacia che da sempre lo contraddistingue, non può che mettere in scena una rimonta furiosa. Giro veloce dopo giro veloce riporta la propria Ferrari 296 #51 al secondo posto, ma nulla può contro un Drudi ormai troppo distante, lanciato verso la vittoria. Sotto la bandiera a scacchi Pier Guidi, insieme ai compagni Rovera e Rigon, si aggiudica il secondo posto a trentatré secondi dalla vittoriosa Aston Martin; questa volta però, l’umore non è il classico da podio in una ventiquattrore, poiché il rammarico per aver perso una delle gare più importanti dell’anno pesa più del podio conquistato. I visi di piloti, meccanici e addetti di casa AF sono cupi come non mai, consapevoli di quanto il destino abbia tolto loro.
Le parole di Pier Guidi
Intercettato in pit lane, Pier Guidi ha palesato tutto il proprio rammarico: "In realtà non ho molto da pensare", ha detto. "Stavo cercando di vedere se c'era uno spazio per andare, ma non c'era. Era in mezzo e poi c'era anche il camion, una macchina dell'organizzazione che poi ha cercato di tirare la vettura impanne, quindi non avevo dove andare". "Ho chiesto ai ragazzi se non avessero visto il messaggio sullo schermo, ma purtroppo nessuno ha messo il f****** messaggio sullo schermo. "La corsia dei box era bloccata, ma non lo sapevo perché in realtà avrei potuto fare un altro giro.
Questione di destino
Estromessi dalla lotta per la vittoria quando ormai tutto sembrava fatto. È questo ciò che ha dovuto vivere la Ferrari insieme ai propri tifosi. Lo stesso destino che aveva già beffato Ferrari a Spa, nel Wec, durante la 6h belga, quando le proprie vetture, la #51 e la #50 parevano essere le indiziate n.1 per la vittoria finale, svanita a causa di una bandiera rossa che aveva rimescolato tutte le carte e finito per favorire i competitors. Dunque, un conto aperto col destino, un debito da risanare il prima possibile per tornare a gioire.