Circa trenta posizioni recuperate, una strategia fuori dal comune e l’incertezza di potercela davvero fare sono stati gli ingredienti per costruire una delle gare più incredibili per i piloti della BMW di OQ by Oman Racing, che si sono presi la vittoria della 3h di Monza. La tappa italiana del GT World Challenge è stata ricca di colpi di scena, come previsto, e il risultato finale ne da prova come poco altro sarebbe riuscito a fare, perché davanti a tutti c’è un equipaggio della categoria Bronze, quella che vede impegnati i piloti amatori, mentre ad accontentarsi del resto dei gradini del podio ci sono diverse vetture PRO che, per la prima volta nella storia, sono state ammonite da una vettura della categoria più inferiore.
Sul secondo gradino del podio infatti c’è la BMW del Team WRT, di Vanthoor/Van Der Linde/Weerts, ma la vera gara, quella che ha illuminato il pubblico sugli spalti dell’Autodromo Nazionale Monza, è stata quella che ha visto protagonista la Ferrari 296 GT3 del team AF Corse, con Alessandro Pier Guidi, Alessio Rovera e Vincent Abril al volante. Quando la Ferrari corre a Monza si sa, c’è una magia nell’aria che è proprio speciale, con i ricordi recenti di Charles Leclerc che ha tinto l’autodromo di rosso grazie alla sua impresa nel Gran Premio di Formula 1, quindi vedere la numero 51 partire in pole position voleva dire solo una cosa.
In più, una volta iniziata la gara, dalla settima posizione è arrivato a pochi secondi di distacco Raffaele Marciello, il compagno di squadra di Valentino Rossi, che grazie a una partenza perfetta è riuscito subito a mettere le grinfie sulla zona del podio. L’elvetico è allora andato a caccia della Porsche che lo divideva dalla Ferrari guidata in quel momento da Alessio Rovera, che continuava a far segnare un giro veloce dopo l’altro, riuscendoci nelle fasi finali del proprio stint. È iniziata allora una lotta che più perfetta di così non poteva essere per gli italiani che seguono il GT World Challenge, perché c’erano Valentino Rossi e la Ferrari a giocarsi la vittoria sul circuito di Monza.
Ciò che ha visto però Rovera, Abril e Pier Guidi finire sul terzo gradino del podio e la BMW numero 46 in quinta posizione è stato l’incredibile gioco di strategie che, in realtà, è stato il vero protagonista sul Tempio della Velocità. Durante l’ultima ora di gara, le varie scelte dei team si sono rivelate l’unica chiave discriminante per capire chi sarebbe riuscito a portarsi a casa la vittoria e, sfortunatamente non sono stati né la Ferrari, né Valentino Rossi. Quella che poteva essere la gara perfetta si è rivelata una delle più controverse della stagione per i due equipaggi che sono forse i preferiti del pubblico, ma anche alcuni dei più competitivi e meritevoli della prima posizione.
Il motorsport però non sempre lascia che la ruota della fortuna giri, quindi tra i due litiganti - che ad un certo punto si sono davvero dati le sportellate più incandescenti della gara, con Pier Guidi che ha scelto la prima variante per andare a battagliare con Rossi - il terzo gode, con Oman Racing autore di una strategia coi fiocchi, che ha fatto risuonare tra le curve del tracciato l’inno imano, mentre nei box di AF Corse e Team WRT c’era soltanto tanta delusione.