Anche se ormai da tempo quando si pensa a Ferrari si fa riferimento a Exor, l'holding finanziaria olandese controllata dalla famiglia Agnelli, prima azionista della casa di Maranello, una parte del capitale azionario della storica azienda automobilistica appartiene ancora alla famiglia Ferrari: l'imprenditore modenese 77enne Piero Ferrari, figlio del fondatore Enzo e oggi vice presidente esecutivo della casa, possiede infatti il 10% di questo capitale azionario.
Proprio il figlio del Drake in questi giorni ha preparato la successione alla sua quota, garantendo un futuro "di famiglia" alla Ferrari, creando un family trust per il futuro di questo 10%. Nessuna sorpresa però per la casa del Cavallino Rampante: quello portato avanti da Ferrari fa parte di un programma di successione a favore della famiglia già concordato con Exor. Le due parti nel 2015 hanno infatti sottoscritto un accordo per "garantire il benessere dei discendenti attraverso una strategia unitaria a lungo termine nella gestione della partecipazione in Ferrari".
La "successione" che in casa Ferrari porta il nome di Antonella, figlia di Piero e nipote di Enzo, e di Piero Galassi Ferrari ed Enzo Mattioli Ferrari, nipoti di Piero Ferrari. Per loro quindi la nuda proprietà delle azioni del figlio del fondatore è stata trasferita in un fondo costituito ai sensi della legge di Jersey, di cui i tre sono beneficiari.
La quota della famiglia Ferrari, stando alle attuali quotazioni di Borsa, si aggira intorno a un valore di circa 4 miliardi di euro. Un passaggio obbligato per Piero Ferrari, che alla soglia degli 80 anni pensa al futuro dell'azienda e all'importanza di poter mantenere così il proprio nome, e quello del padre, tra le mura di Maranello. Ma, allo stesso tempo, un passaggio solo formale: il family trust di fatto non cambia o modifica in alcun modo gli equilibri dell'azienda.