Frédéric Vasseur ha un solo obiettivo: vincere. I vertici di Maranello sono stati chiari nell'ammettere che il secondo posto di Charles Leclerc nel mondiale 2022 di Formula 1 non è sufficiente perché, come ha insegnato proprio Enzo Ferrari, il secondo è il primo degli sconfitti. E se a Maranello il posizionamento nella stagione della massima serie appena conclusa voleva essere trattato, dall'ormai ex team principal Mattia Binotto e dal suo gruppo di lavoro, come un successo se messo in relazione con le ultime annate della rossa, così non è stato per la famiglia Elkann e per l'ad Benedetto Vigna.
Quindi via, si cambia, alla faccia di quella "continuità" che tanto invocano in Formula 1 gli altri top team, da Red Bull con Chris Horner a Mercedes con Toto Wolff. Da Maranello parte Mattia Binotto, dopo 28 anni in rosso, e arriva Frédéric Vasseur: carattere completamente diverso, pugno duro e idee chiare. Ce la farà? E' presto per dirlo.
A Vasseur l'ingrato compito di analizzare ogni errore commesso dalla squadra nel 2022 e correre ai ripari: non solo la progettazione della monoposto, un lascito di Binotto sui cui Vasseur poco potrà nel 2023, ma soprattutto i deficit visti al muretto e nella gestione della squadra.
Primo punto il tanto discusso rapporto tra i piloti Charles Leclerc e Carlos Sainz che, nonostante vadano molto d'accordo fuori dalla pista, pretendono uguali opportunità e vogliono - senza nasconderlo - il titolo mondiale piloti tutto per loro. Con Binotto è mancata la scelta di affidare a Leclerc il ruolo da prima guida per la scuderia, una posizione che ha reclamato a gran voce per tutto il corso del 2022. Non sembrano esserci dubbi su quale posizione prenderà Vasseur in questo caso: il team principal, ex Alfa Romeo, ha sempre sposato la scuola "primo e secondo pilota", sostenendo la tesi secondo cui un buon progetto in F1 debba fondarsi su un pilota. Inoltre Vasseur conosce Leclerc, lo stima e ha già in passato lavorato al suo fianco proprio in Alfa Romeo.
Un po' più complessa la situazione muretto e team strategico: da mesi i tifosi vorrebbero un cambio ai vertici della squadra che si occupa delle strategie in Ferrari, uno dei punti deboli di Maranello che nel corso della passata stagione ha portato punti persi, vittorie mancate (Monaco su tutte), rabbia di piloti e appassionati. Il capo delle strategie Inaki Rueda sarebbe, secondo le ultime indiscrezioni, un sorvegliato speciale in questa prima fase di lavoro di Vasseur. La sua posizione rischia di essere fortemente ridimensionata e il ruolo affidato a un uomo di fiducia del team principal francese.
Rimane poi, a Maranello, il punto di domanda più grande: l'affidabilità della monoposto. Il regolamento sportivo del 2023 prevede modifiche nello sviluppo delle power unit per motivi comprovati di affidabilità ma Ferrari dovrà agire in modo preciso e veloce per non rischiare di ricadere nell'inferno della scorsa stagione, quando prima della pausa estiva i ritiri hanno spezzato il sogno mondiale della squadra di Maranello.