Era dal Sachsenring che un pilota non chiudeva davanti a Marc Marquez alla fine del venerdì. Se al tempo era toccato a Fabio Di Giannantonio, che si era messo a twerkare sulla moto, stavolta in cima alla classifica dei tempi c’è un pirotecnico Pedro Acosta, che dopo un highside in ingresso curva ha fregato Marc Marquez di sei millesimi. Un nulla che però vuol dire tutto, anche considerando che KTM mette in Q2 anche Enea Bastianini, costantemente veloce da Brno, e Pol Espargarò, un sontuoso ottavo posto da collaudatore.

Marc, comunque, è sempre lì, velocissimo come al suo solito e imprendibile nel quarto settore, pronto a mettere in saccoccia altri 37 punti tra Sprint e gara della domenica. Non che qui sarà più facile del solito e anzi, a qualcuno ricorda l’Austria, ad altri Mandalika. Tutto sommato però, i piloti sono abbastanza d’accordo tra loro: Balaton Park è un tracciato forse un po’ troppo stretto, anche se divertente. Lo dicono pure i fotografi. Le zanzare pure, la zona infatti ne è completamente ricoperta per via del clima - caldo e umido, come vuole il lago - senza contare che gli animalisti le considerano una specie da proteggere e non da debellare. Se non altro non pungono. Ad ogni modo, Michelin ha raccolto i complimenti di quasi tutti i piloti per aver portato gomme adatte, anche se è stato individuato qualche piccolo limite in termini di surriscaldamento: l’asfalto non è particolarmente abrasivo, quindi la gomma non si consuma poi tanto e la superficie si rovina.
Rispetto al solito soffre un po’ l’Aprilia, con Jorge Martín 11° (ad appena “un puto millesimo” da Fabio Quartararo) e Marco Bezzecchi subito dietro, 12° e un po’ giù di morale: “Soffriamo in frenata, un po’ me lo aspettavo ma non così”. Aprilia si trova pure a fare i conti con due motori andati a fuoco nello stesso turno, con il motore di Martín che ha ceduto a una lunga fumata bianca appena prima di quello di Raul Fernandez. Motori a fine vita, niente di strano. Oltre alla già citata KTM poi, a godere di questo velocissimo kartodromo è anche la Honda, che piazza Joan Mir 7° e Luca Marini 9°, difficile ricordare quand’è stata l’ultima volta che entrambi i piloti HRC erano finiti direttamente in Q2.
È bello poi parlare con Franco Morbidelli, che nonostante le due cadute della mattina chiude con un buon sesto posto: “È proprio al limite”, racconta. “Perché puntiamo sempre alle prime due file”. Dice anche che allenarsi con moto grosse in circuiti piccoli, come portare una Panigale a Pomposa, aiuta in queste situazioni, specie nelle varianti. Chi non sembra aver colto i benefici dell’allenamento con la moto da strada è Pecco Bagnaia (di cui vi parliamo qui), 14° e senza grosse aspettative per migliorare nel corso del weekend.
Di certo Balaton sembra pronto a regalare sorprese. Alla Superbike è servito un dramma in partenza di Gara 1 per regolarsi nella altre due partenze, e, come dice Morbidelli, anche in MotoGP potrebbe accadere qualcosa del genere: “I piloti sono così, lo sanno ma alla fine ci provano comunque. Questo è anche il loro bello, no?”.
