A sentire Michele Pirro sulla pitlane di Misano viene in mente uno dei proverbi latini più celebri: “Excusatio non petita, accusatio manifesta”. Probabilmente una frase del genere nel mondo di Harry Potter regalerebbe momenti pirotecnici, nel nostro invece si ci ricorda di non tirare fuori un argomento quando non è necessario, o quasi: le scuse non richieste sono una confessione.
Ma lasciamo i latini alla Rowling e torniamo a Misano: è martedì pomeriggio quando un Michele Pirro in completo MotoGP a fianco a una Ducati Desmosedici pubblica questo messaggio: “Ciao ragazzi, siamo in piena estate qui sul circuito di Misano e il lavoro continua incessantemente per dare a tutti i piloti Ducati la miglior moto. E quindi è giusto che quando una Ducati vince, qualsiasi colore essa sia, è giusto festeggiare perché dietro a questo progetto lavorano tante persone anche dietro alle quinte. Quindi è giusto festeggiare perché alla fine vinciamo tutti e, soprattutto, forza Ducati”.
Verrebbe da chiedersi perché Michele, tra un turno e l’altro, abbia sentito l’esigenza di mandare un messaggio come questo: la moto che vince è quella rossa, per altro sempre la stessa e in Spagna la gente è tornata in massa a vedere le gare per assistere al dominio incontrastato di Marc. L’ultima volta che qualcuno ha avuto da ridire per la sua presenza sul podio è stato al Mugello, quando una parte del pubblico ha fischiato lo spagnolo sul podio e Davide Tardozzi ha protestato urlando che il 93 “È rosso”.
Vero, Marc è rosso. Vero anche che a parte del pubblico del Mugello non importa un granché, specialmente per quanto riguarda chi prima supportava Valentino e oggi segue i piloti italiani a partire da Pecco Bagnaia.
Quest’ultimo di tensioni con Marc Marquez non ne ha, tutt’altro. Certo, probabilmente il torinese non sente più il supporto che gli veniva offerto in passato, che poi è un modo diverso per dire che oggi il numero uno nel box - se non altro per risultati - è Marc. Ma torniamo al video: se Michele Pirro ha pensato che fosse necessario richiamare il buonsenso dei tifosi è perché il clima in Ducati si sta facendo pesante. Bagnaia, in Austria, dopo aver chiuso ottavo, ha chiesto spiegazioni alla squadra che evidentemente una risposta chiara non l’aveva, il tutto mentre un lato più estremista della tifoseria parla di complotto e sabotaggio, roba che non avrebbe alcun senso visto l’investimento che la stessa Ducati ha fatto su Pecco. Che Pecco decida di lasciare Ducati con un anno d’anticipo è difficilissimo, ma non impossibile: lo fece, per esempio, Marco Melandri nel 2008, dopo una stagione disastrosa mentre il suo compagno di squadra, Casey Stoner, portava la moto sul podio con una facilità disarmante. Marco però finì quella stagione al 17° posto, Bagnaia sta lottando per il secondo e, soprattutto, la Ducati di oggi rimane un riferimento assoluto anche quando le sensazioni del pilota non sono delle migliori.
Resta il fatto che, a sentire Pirro, le possibilità che Marc venga fischiato dopo la gara sono altissime e non solo perché è molto facile che Marc finisca sul podio a Misano. Mettere le mani avanti in questo modo però rischia di essere controproducente.

