La tradizione del GP d’Austria, negli ultimi tre anni, aveva messo Bagnaia sul gradino più alto del podio. La tradizione del 2025 invece sul gradino più alto ci ha quasi sempre messo Marc Marquez. Delle due, inutile dirlo, rimane la seconda, quella che in realtà di tradizionale non ha niente: la stagione dello spagnolo è oltre ogni aspettativa, sua e degli altri, si autoalimenta. E così dall’altro lato del box abbassano le serrande, si chiedono spiegazioni e si comincia a sentire una leggera aria di divorzio che probabilmente non ci sarà, almeno non prima di quanto stabilito dal contratto che vede Bagnaia e Ducati assieme fino al 2026 compreso. Eppure, la storia sembra ricordare una delle tanti celebri frasi di Amici Miei: “Avrei tanto bisogno che tu avessi bisogno di me”, come dice la moglie di un Perozzi ingobbitosi oltre misura per l’occasione.

I problemi di Bagnaia sembrano essere in buona parte, anche se evidentemente non del tutto, psicologici. Perché di fatto, ad oggi, a Pecco serve Ducati ma la cosa non è reciproca: i bolognesi hanno Marc Marquez, ma pure suo fratello Alex - secondo in campionato -, un Fermín Aldeguer ben più che promettente e la fila di piloti disposti a fare follie per quella GP25 con cui Bagnaia non trova confidenza. Sentirsi meno utili rispetto a prima, in un certo senso demansionati rispetto a quando il mondo girava attorno alle proprie necessità, deve fare un male cane, anche più delle cadute che Bagnaia sta risparmiandosi rispetto al passato. Perché poi c’è chi dice che dovrebbe buttarsi senza pensare, chi gli suggerisce di andarsene, chi insiste nel sostenere che questo sia il suo livello e tante altre storie. Eppure forse è lì, in quel film colossale che c’è la risposta.

Il GP d’Austria però è anche quello di Marc Marquez che gioca con Aldeguer e Bezzecchi, quest’ultimo vero e proprio “primo degli altri” dopo Marc, al punto che potrebbe anche tentare l’assalto al terzo posto nel mondiale occupato da Bagnaia 43 punti più in alto. Bene KTM, anche se giocando in casa gli austriaci devono essersi preparati meglio, bene la Honda. Disastro, invece, per le quattro Yamaha che si giocano le ultime quattro posizioni in classifica. Fortunatamente le moto sono già in Ungheria, a Balaton, dove ci sono almeno un paio di motivi per aspettare un GP più interessante di questo: primo, le MotoGP non ci hanno mai girato e tutti partiranno da zero. Secondo, la pista è stretta e a tratti pericolosa, almeno a giudicare dal weekend della Superbike. Che poi, a pensarci bene e dopo aver visto com’è finita al Red Bull Ring, viene voglia di fare una battuta: Marc Marquez in Ungheria non ci ha mai vinto…