Pecco Bagnaia, suo malgrado, è la notizia del giorno a Balaton Park: 14° a fine giornata, mai davvero veloce e, soprattutto, a sentire lui la cosa non è per nulla sorprendente. Il tempo - e il passaggio obbligato dalla Q1, da cui a questo punto non è detto che riesca ad uscire - non è frutto di grossi errori, bandiere gialle, problemi tecnici o pessime scelte strategiche. È, al netto di un ultimo settore migliorabile, da imputare soltanto al pessimo feeling con l’anteriore della GP25. È un Bagnaia diverso dal solito questo, quasi rassegnato, di certo diverso da quello che abbiamo visto nella prima parte della stagione. Arriva addirittura a dire che quando hai Marc Marquez come compagno di squadra diventa tutto più complicato.

“Onestamente, dopo aver provato la Panigale qui ed essermici trovato bene come layout sapevo che avrei faticato con la GP25”, le parole di Bagnaia. “Questa pista rappresenta molto le curve in cui quest’anno sono in difficoltà: dove devo rallentare molto in poco spazio e far girare la moto con ancora in mano i freni questa moto mi mette più in difficoltà, lo sapevamo già. Ci abbiamo provato a stare nei dieci, purtroppo abbiamo fatto un pessimo T4 all’ultimo giro perché altrimenti magari la possibilità ci sarebbe stata. Di ritmo, di passo, sono messo molto male. Sarà importante nella FP2 di domani trovare qualcos’altro, se no è abbastanza complicata. Comunque dalla mattina al pomeriggio ho dimezzato il gap e soprattutto domani abbiamo un turno in più, proviamo a fare qualcosa di meglio”.
Proviamo a chiedergli se lavorare in un circuito così difficile può essere un’occasione per risolvere i suoi problemi: “È assolutamente un’occasione. Ma quando hai un compagno di squadra che fa la differenza così, che maschera i problemi, è più complicato. Il supporto della squadra è molto importante e stiamo lavorando per migliorare sopratutto in una pista così difficile per noi. È vero che se trovassi qualcosa qui avrei risolto metà dei miei problemi, però la vedo dura: il DNA della moto non lo cambi. Sarebbe come chiedere alla GP23 di avere un freno motore che non spingesse, è complicato. Però probabilmente qualcosa per tamponare un po’ c’è sicuramente. Bene o male Marc è l’unico che riesce a sfruttare a pieno questa moto, per il resto le GP24 stanno lavorando molto bene mentre io qui sto faticando molto”.
L’ovvia sensazione è che in questo momento l’umore del tre volte campione del mondo sia in caduta libera. Sì, un problema tecnico c’è, eppure il peso della componente psicologica pare più grande. Per risalire, evidentemente, occorrerà prima toccare il fondo.
