A guardare la classifica la Ducati più avanti di tutte non è quella tutta rossa della squadra ufficiale, ma quella “contaminata” di bianco del Team Pramac, grazie ad un Johann Zarco che sembra il fratello maturo e metodico del pilota che conoscevamo e grazie, soprattutto, ad un box che, al di là dei chiari meriti dei piloti, ha saputo sempre giocarsela con gli ufficiali. Merito di una gestione sempre lungimirante, di scelte a volte azzardate ma sempre azzeccate (vedasi proprio Johann Zarco) e di una sinergia piena, quasi una simbiosi, con Borgo Panigale. Il fatto che negli ultimi anni siano saliti in sella alle Desmosedici del team factory proprio tre piloti provenienti da Pramac, dimostra che la squadra toscana, probabilmente molto più di altre, ha interpretato al meglio il concetto di “essere un team satellite”. E gran parte del merito è di Francesco Guidotti, team manager col sorriso sempre stampato in faccia e i toni di chi, pur senza dare mai l’impressione di prendersi troppo sul serio, le cose le fa seriamente e ottenendo tanto. Senza mai pretendere troppo. Al punto che se c’è una cosa che vorrebbe cambiare di questa prima parte di stagione non è il non essere ancora riusciti a salire sul gradino più alto del podio, ma un altro episodio: la caduta e l’infortunio di Jorge Martin.
"L'unico lato negativo di questa prima parte di stagione è stato l'infortunio che Jorge ha subito a Portimao, che ha reso tutto più difficile per la sua crescita in questa nuova categoria - ha detto Guidotti in una intervista riportata da Crash.net - Ma dopo essere tornato ha già mostrato ancora una volta il suo potenziale e l'atteggiamento e l'approccio alle corse che ha nel profondo. Quindi siamo fiduciosi che crescerà nella seconda metà della stagione". E, magari, arriverà anche quella vittoria che in casa Pramac è già nell’aria da un pezzo: “Una vittoria è sempre benvenuta. Siamo stati molto vicini nel corso degli anni, ma finora siamo davvero felici e soddisfatti del nostro lavoro, dei nostri piloti e del supporto Ducati - ha aggiunto Guidotti - La vittoria è qualcosa che tutti vogliono ma non è il nostro obiettivo principale. La nostra missione è far crescere i piloti, supportare Ducati, sviluppare la moto e scoprire nuovi talenti. Penso che stiamo facendo un buon lavoro in questo modo. Se arriva anche la prima vittoria è la benvenuta, ma la notte dormiamo comunque molto sereni".
Anche perché la classifica parla chiaro e il secondo posto di Johann Zarco a trentaquattro punti da Fabio Quartararo rappresenta a tutti gli effetti una occasione enorme. Basta pensare che adesso ci saranno due gran premi consecutivi al RedBull Ring, un circuito in cui la Desmosedici è di gran lunga la moto favorita su tutte le altre, e quindi con la concreta possibilità di colmare il gap nel giro di poco più di una settimana. Con un pilota, Johann Zarco, che sembra aver trovato proprio in Pramac la dimensione e l’ambiente perfetti per mostrare tutto il suo potenziale e tutto il suo talento, fin qui inespressi da quando è arrivato in MotoGP. “Quattro podi e sempre nel gruppo di testa, in lotta per il podio, Johann sta facendo una stagione pazzesca – ha concluso Guidotti - Tutto meritato, credo, perché è davvero concentrato, anche considerando la sua posizione in carriera, l'età che ha e la maturità rispetto ai piloti più giovani. Quindi penso che in questo momento possiamo essere solo felici con lui".