Franco Morbidelli ci piace, da sempre, per una lunga serie di ragioni. Una di queste ce l’ha ricordata oggi, durante la conferenza stampa che ha inaugurato il GP d’India. Franco lì non lo si vedeva da tempo, al punto che anche lui dev’essersi dimenticato del protocollo che Dorna impone in queste occasioni: “Prima di tutto chiedo scusa ai miei colleghi e a tutti gli altri per aver messo i pantaloni corti”, dice quando viene il suo turno per parlare. Già, perché per i piloti che arrivano in pantaloncini - o con pantaloni troppo strappati - c’è la multa. Franco ad ogni modo è sereno, si gode il momento, continua a scherzare sul fatto di non essere troppo preparato all’occasione: “Per mantenere questo gusto un po’ grezzo abbiamo anche deciso di portare un casco rotto (lo indica, ndr). Ho visto la pista e mi piace, sembra bellissima e mi pare ci siano un sacco di punti interessanti”.
Poi gli viene chiesto del pre event organizzato da Yamaha, quando lui e Fabio Quartararo si sono trovati a salutare una folla di appassionati da un palco. Morbidelli però spiega meglio come stanno le cose: “Tutte le persone che vedi lì sono lavoratori del marchio, di Yamaha, un sacco di gente. È stato bello incontrarli, producono tanti modelli per Yamaha che vanno in giro per il mondo”. Ecco, Franco è così: va un po’ più in fondo, te la racconta un po’ meglio. Anche quando, inevitabilmente, si finisce a parlare della notizia della settimana che - a dirla tutta - era nell’aria ormai da un mese: “Devo ringraziare Paolo Campionti per avermi dato questa opportunità”, ha detto Morbidelli sul passaggio nel 2024 alla Ducati del Team Prima Pramac a fianco di Jorge Martín. “E devo ringraziare tutta la gente di Ducati e Gianluca (Falcioni, il manager, ndr) di VR46. Abbiamo sperato in questa opportunità e lavorato affinché accadesse. Finalmente possiamo dirlo ed è un bel momento. Dopo anni complicati sarà qualcosa di buono, credo”.
Infine fa una battuta su Pecco Bagnaia, Marco Bezzecchi e Luca Marini, con cui dall’anno prossimo non condividerà soltanto il ranch ma anche la moto, sia nel mondiale che durante gli allenamenti: “I ragazzi? Ho avuto dei momenti duri sentendo i loro feedback, perché capivo che le loro sensazioni erano molto diverse dal mio feeling sulla moto. A volte è stato un po’ frustrante, ma dall’anno prossimo sarà uguale per tutti. A loro chiederò un sacco di cose cercando di imparare, per adattarmi il più velocemente possibile alla moto”.