Franco Morbidelli è stato il pilota più completo della stagione 2020. Ha chiuso il mondiale al secondo posto (a 13 punti da Joan Mir) ma, rispetto all’unica vittoria dello spagnolo, si è imposto in tre gare e quando non è andato a punti la colpa non è stata sua. Nell’anno che doveva consacrare Fabio Quartararo nel ruolo di anti-Marquez, Franco ha preso la Yamaha meno aggiornata della griglia e l’ha resa la più veloce in pista. Con gare intelligenti e concrete, dalla fuga ad Aragon 2 imponendo un ritmo serrato alla battaglia all’ultimo giro con Jack Miller a Valencia. Rispetto ad altri piloti poi, in un periodo in cui le prestazioni cambiano radicalmente da una gara all’altra, Morbidelli ha dimostrato la solidità di un veterano. Se arriva davanti, se vince, sa perché è successo ed è quindi in grado di ripetersi. Paolo Ianieri, della Gazzetta dello Sport, l’ha intervistato sulla stagione appena conclusa e su quella che comincerà a breve: ecco i passaggi più interessanti.
Chiudere ad una manciata di punti dal leader dev’essere stato un traguardo agrodolce: da una parte l’orgoglio di essere riuscito a chiudere al secondo posto e come prima Yamaha, dall’altra la consapevolezza che senza guasti ed errori altrui le cose sarebbero potute andare diversamente. Franco, ad ogni modo, si dice soddisfatto: “È più l’orgoglio. Perché sono la prima Yamaha, e perché ho fatto risultati che nessuno, neppure io, si aspettava. Ma un pizzico di amaro c’è, i punti dal primo sono pochi, e spesso non li ho persi per colpa mia”.
Non per questo però sente di aver salvato la faccia ai giapponesi: “Non vorrei prendermi questa responsabilità/merito. Tutti hanno fatto un ottimo lavoro, abbiamo vinto 7 GP. Poi, sul finale Vale è stato sfortunato e gli altri due sono calati, ma in generale il lavoro è stato buono”.
Sul fatto che, nonostante i risultati, la Yamaha non abbia deciso di premiarlo con una moto aggiornata, Franco si dice sereno: “Eravamo già giunti a questo accordo prima di Valencia-1, quindi sono tranquillo e non mi brucia. Innanzitutto perché la moto che ho va molto bene. E poi è la scelta della mia Casa, quindi rimango obbediente”.
Altro grande tema in ottica 2021 è che Valentino Rossi correrà con Franco nel team satellite. Cosa che potrebbe creare delle incomprensioni tra i due, ma anche dare vita ad uno dei team più competitivi della MotoGP 2021: “Vale, per tutti i piloti è qualcosa di diverso. - ha spiegato Morbidelli - Non è un compagno qualsiasi. Per me ancora di più: lo conosco da tantissimi anni, siamo molto amici e legati, questa cosa ha un sapore diverso rispetto al sentimento generale. Sono sicuro che il diverso sarà solo positivo, e spero che faremo bene entrambi. Gli auguro un’ottima stagione, però cercherò di batterlo in ogni sessione e gara, ma stando entrambi davanti, non dietro. Averlo in squadra potrebbe aiutarmi a migliorare ancora, perché le sfide ti fanno crescere. E Valentino Rossi è una grande sfida”.
Tuttavia Morbidelli non si fa illusioni, sa che la squadra ufficiale è quella con più possibilità di ottenere risultati nonostante il 2020 abbia portato 6 vittorie al Team Petronas ed una soltanto dal team ufficiale: “La squadra numero uno resta l’ufficiale. Noi siamo un grandissimo team che le fa concorrenza perché ci lavorano persone fantastiche con un management fuori dalla media. E non è normale per un team clienti. Ma è giusto che sia Yamaha a puntare al massimo e che abbia il dovere di fare determinati risultati, non noi”.
Sui problemi avuti da Fabio Quartararo, con cui Franco non ha mai avuto un rapporto idilliaco, Morbidelli spiega che: “Ha iniziato a fare sempre più fatica nel cucirsi la moto addosso, nel trovare un assetto ideale che gli piacesse. Il feeling è calato drasticamente rispetto a inizio stagione. Non c’è solo l’aspetto tecnico o quello mentale, è sempre un insieme. Siamo uomini e le cose che accadono intorno ci influenzano. E guidiamo macchine che, se al massimo della prestazione, ci permettono di fare bene, altrimenti fatichiamo. Però, come sempre, credo che sia ancora l’uomo in vantaggio sulla macchina”. Non manca poi una frecciatina, quando il giornalista fa notare che Quartararo ha detto che non avrebbe voluto vincere senza Marquez in pista. “Veramente? -risponde Morbidelli - Non la pensava così a inizio Mondiale, no?”.
Passando a Marc Marquez invece, il Morbido dichiara che: "Non posso neanche immaginare che brutta situazione stia attraversando. Un infortunio così lungo credo non si vedesse da tanto nel motociclismo, un pilota che salta un anno intero, che poi forse sarà un anno e mezzo, forse non c’è mai stato. Solo lui sarà in grado di tornare da un infortunio così e vediamo in che stato di forma psico-fisica. L’augurio è di uscire da questa situazione il prima possibile, una cosa così non si augura a nessuno”.
Infine, un altro grande cambiamento nella griglia di partenza sarà dato dall’assenza di Andrea Dovizioso: “Stimo Andrea, mi sta simpatico. - racconta Franco - Mi dispiace per quello, per la persona che è. Ma, sinceramente, essere senza uno forte come lui in pista sono sicuro che in gara non mi spiacerà”.
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