Franco Uncini, iridato con la Suzuki nel 1982, racconta a Maria Guidotti per Il Giornale il terribile incidente che lo tenne fuori dalle corse per quasi un anno da campione in carica. Perché l’infortunio è diverso e i suoi protagonisti anche, ma il ritorno di Marc Marquez dopo 9 mesi di assenza non può che ricordare la storia del pilota marchigiano. Si correva ad Assen, quando Assen era ancora la Cattedrale del Motociclismo e le gare in Olanda si disputavano il sabato.
“I tempi in qualche modo sono simili, diverse le dinamiche - racconta Uncini - Per Marc una caduta, mentre io venni investito. In questo il mio incidente può ricordare quello di Marco Simoncelli, solo che nella sfortuna io sono stato molto più fortunato. La mia caduta di per sé era stata abbastanza banale perché non avevo riportato danni, così istintivamente ho tentato la fuga. Avevo l’erba a 2 metri, alle mie spalle 10 metri di pista e il rombo delle moto che mi scansavano. Tutti eccetto Wayne Gardner, che per una sua scelta rimase sulla sinistra e mi centrò in pieno. Mi ritengo fortunato perché poteva andare molto peggio. Fui messo in coma farmacologico per 5 giorni e poi il recupero fu molto lungo”.
Poi spiega che, nonostante il lungo recupero, l’idea di non tornare vincente non è mai stata in discussione: “Non ho mai dubitato anche quando non vedevo i miglioramenti. Il dottor Costa mi spiegò: “È come un mosaico che viene sparpagliato per una botta violenta. Il recupero ci sarà, ma è lento perché non sappiamo quanti tasselli sono volati via”. Non ho avuto paura a tornare perché non mi ricordavo niente dell’incidente, né l’avevo voluto rivedere. In qualche modo l’avevo ricostruito nella mia testa dai racconti che sentivo. Quando sono rientrato, non ero in piena forma, ma fui subito veloce. Peccato che non avevo una moto competitiva perché nel 1983 la Suzuki si era ritirata e così non c’era più sviluppo”.
Infine, Uncini dice la sua sul rientro di Marc Marquez: “Se tornerà competitivo? Sicuramente! In questi mesi lontano dalle corse avrà maturato ancora più voglia, più rabbia e fame di vittorie. Vedo una o due gare cuscinetto per riprendere il ritmo, ma poi tornerà il Matador. Parte da una situazione svantaggiata, ma lo considero tra i contendenti al titolo. Marc è di un altro pianeta. È fortissimo: ha la forza di un torello e la testa del fuoriclasse”.