Malgrado i suoi 23 anni Remy Gardner sembra un pilota vecchia scuola. Sarà perché cresciuto a pane e motori romantici grazie al padre Wayne, all’australiano la troppa modernità delle moto attuali sta stretta. Lo ha confidato lui stesso a Speedweek dopo le prime tornate alla guida della KTM RC16 con cui debutterà in MotoGP.
“Il primo assaggio è stato incredibile. Ogni volta che si apre il gas in rettilineo l’accelerazione ti sorprende”, ha affermato puntando però il dito contro l’elettronica. “E’ complicata da capire, da usare e da analizzare con gli addetti alla strategia. Dovrebbe essere un fatto personale come e dove usare la potenza. Dunque, a mio avviso andrebbe diminuita. Al box avevo chiesto di spegnermi il controllo di trazione, ma non hanno voluto farlo”.
Passando agli obiettivi per questo suo primo campionato nella classe regina, Remy, reduce da una caduta in motocross e ancora in fase di convalescenza per la frattura al polso, preferisce un profilo basso. “Mi aspetto parecchio lavoro da fare e molto da imparare”, ha ammesso non nascondendo però il desiderio di combattere per il titolo di Rookie of The Year.
Infine, sulle polemiche innescate dal compagno di squadra Raul Fernandez, convinto di essere stato trattato in maniera ingiusta quando correvano assieme per il Team di Aki Ajo in Moto2 ha replicato: “Non è stato bello sentire certe cose perché il team ha fatto il massimo ed è stato sempre coeso. Tra di noi non c’è mai stato nulla di sporco e io il campionato 2021 l’ho vinto con merito. Penso che ci siamo spinti a vicenda ed è per questo che la scuderia è stata tanto dominante”, ha poi concluso definendosi felice di proseguire con lui nel 2022.