Joan Mir è certo di una cosa, lo schieramento di MotoGP che vedremo a partire dal Qatar a inizio marzo sarà squilibrato. Troppo alto il numero delle Ducati presenti considerato il loro potenziale elevato che rischia di uccidere la concorrenza: “Otto moto non sono la metà del gruppo partenti ma quasi. Se pensiamo che ci sono sei marchi iscritti, mi sembra qualcosa di piuttosto anomalo”, ha sostenuto a Speedweek.
Con tante Desmosedici in pista, per il pilota Suzuki sarà ancora più difficile poter lottare per le prime posizioni: “Le qualifiche saranno senz’altro più critiche, specialmente entrare nella Q2, così come le gare”, ha dichiarato rammaricato, ipotizzando altresì criticità per quanto riguarda i sorpassi a causa del surriscaldamento delle gomme. Un handicap, questo, per lui non nuovo. “Ogni volta che tentavo di passare una Ducati lo scorso mondiale, la mia moto peggiorava”, la sua lamentela.
Per far fronte a queste difficoltà, la squadra giapponese dovrà trovare una soluzione a partire dal rafforzamento del motore. “Il potenziale della Ducati è incredibile. Pure Aprilia è molto migliorata, di conseguenza sarà dura per noi se non facciamo progressi”, ha puntualizzato. Per concludere, a proposito del suo contratto con Suzuki, ormai prossimo alla scadenza, il 24enne ha rimandato le discussioni a data da destinarsi. “Se qualche big dovesse lasciare, le carte potrebbero ulteriormente mescolarsi”, ha chiosato speranzoso in una chiamata da parte di una squadra di punta. I contatti con HRC per una sella al fianco di Marc Marquez, d'altronde, sono ormai noti a tutti.