Durante gli ultimi campionati del mondo di Formula 1 il pubblico da casa ha finalmente avuto la possibilità di avvicinarsi un po' di più al mondo delle corse, grazie alla trasmissione dei team radio: la registrazione delle comunicazioni tra i piloti e il loro box durante le prove o un GP. Trasmissioni che fanno conoscere al pubblico tutta l’emozione della competizione in pista, di cui fanno parte anche i nervosissimi o le liti tra gli avversari, senza scordare alcuni team order che vengono imposti dalla squadra direttamente al pilota, che poi vengono più o meno rispettati. Un episodio che fece molto clamore fu il contatto tra George Russell e Mick Schumacher, durante il GP di Singapore dello scorso anno, quando l’inglese si sfogò via radio dopo la collisione: “Schumacher si sta difendendo come se fosse la gara della sua vita”. Russell in seguito si giustificò così: “Il mio commento verso Mick era più che altro frustrazione da parte mia, avevo viaggiato dall’altra parte del mondo, mi sono impegnato così tanto in quella gara e mi sono ritrovato a lottare fuori dalla zona punti. Ero frustrato e arrabbiato, fisicamente esausto, e sono stato un po’ emotivo nella foga del momento. Se vai a correre sul tapis roulant per un’ora e mezza a 30° di temperatura, con un alto tasso di umidità, e sei stato sovraccaricato mentalmente, poi succede qualcosa che va contro di te, e puoi essere un po’ frustrato”.
Secondo Russell la privacy dei piloti, soprattutto nelle loro comunicazioni radio, non è affatto tutelata: “Questo fa parte della mia esperienza, uno, controllare questa frustrazione, e due pensare se devo dirlo pubblicamente. Credo che questa sia una delle sfide di questo sport, ma non c’è privacy. Ho scelto di essere un pilota, perché il mio sogno è diventare un campione del mondo di Formula 1, ma non quello di essere famoso, di stare davanti alle telecamere ogni giorno. Il mio lavoro e il mio sogno è correre e vincere. Alcuni di questi commenti, che sono stati fatti per raggiungere questo obiettivo, dimenticano che ci sono milioni e milioni di persone che guardano da casa e che ogni singola parola viene scritta e passata al microscopio. Questa è anche un’esperienza per me. Come ho detto, probabilmente ho già detto molte cose del genere alla radio, ma a nessuno importava nulla”.