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La storia dell'ingegnere Ferrari che ha scelto di lasciare il posto dei sogni per fare l'insegnante

  • di Giulia Ciriaci Giulia Ciriaci

8 febbraio 2023

La storia dell'ingegnere Ferrari che ha scelto di lasciare il posto dei sogni per fare l'insegnante
Silvio Capizzoto, un esperto ingegnere meccanico, ha scelto di lasciare quello che per tantissimi potrebbe essere il lavoro dei sogni in Ferrari per fare il professore: “In Ferrari prendevo circa 3000 euro al mese. Avevo un ruolo di responsabilità. Tanti ragazzi aspirano a quel posto. L’insegnamento non è un lavoro ma quasi una missione. Non faccio l’insegnante per i soldi né per altro tipo di gratificazioni, si fa per i ragazzi”

di Giulia Ciriaci Giulia Ciriaci

Quale ingegnere meccanico non vorrebbe lavorare in Ferrari? Arrivando magari a diventare responsabile di un team, con annesso ottimo stipendio e benefit di ogni tipo propri dei dipendenti della casa del Cavallino Rampante. Ma, a quanto pare, non per tutti è così, come nel caso dell'ingegner Silvio Capizzoto, che dopo essere riuscito ad occupare una posizione di rilievo nell’azienda, dopo un paio d’anni ha deciso di lasciare tutto e cambiare in toto la sua vita, vedendosi anche dimezzare lo stipendio: "In Ferrari prendevo circa 3000 euro al mese. Avevo un ruolo di responsabilità. Tanti ragazzi aspirano a quel posto. Ero l'ingegnere delle sfide perché ho avuto sempre dei progetti molto particolari con livelli di complessità elevati. L’ultima è stata la Ferrari Portofino. Era molto sfidante come progetto".

Silvio Capizzotto
Silvio Capizzotto

Eppure, ha lasciato ogni cosa per gettarsi nel mondo dell’insegnamento: "Io ero orientato per la carriera in azienda, poi però ho cambiato idea. L’insegnamento non è un lavoro ma quasi una missione. Tra le motivazioni c'era anche l'idea di avere più tempo libero, di poter gestire il tempo in modo diverso. Spesso facevo 12 ore al giorno. Come insegnante invece lavoro meno ore. Anche se, a dir la verità, pensavo di lavorare meno. Non faccio l’insegnante per i soldi né per altro tipo di gratificazioni, si fa per i ragazzi. Sono molto soddisfatto e sono contento di questa scelta”. I primi a sorprendersi della sua scelta sono stati proprio i suoi alunni: "Quando i miei studenti mi chiedono perché ho lasciato la Ferrari per insegnare, io rispondo che mi piacciono le cose difficili”.

Scuderia Ferrari
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