Il ritiro di Valentino Rossi ha fatto sì che il record di Giacomo Agostini rimanesse imbattuto. Al giorno d’oggi però ci sono moltissimi piloti che iniziano giovanissimi a gareggiare nel motomondiale ed è così che, stagione dopo stagione, si apre sempre la possibilità che quel numero venga prima o poi superato. Il quindici volte campione del mondo ne è però consapevole e non ha nascosto la sua ‘preoccupazione’ nel vedersi detronizzare da Valentino Rossi: “Ha iniziato a 16 anni e ne ha avuto l’opportunità – si legge su Motosan, che ha ripreso l’intervista fatta a Moto.it – Poi ha cambiato squadra e ha perso il ritmo. Se fosse rimasto in Honda sarebbe stato più facile per lui, lì sono stato fortunato”.
Al momento chi ha più possibilità di battere il record è Marc Marquez, ‘fermo’ a sette: “Un altro predestinato poi per la grande sfortuna e altre cose già dette si è fermato... Marc però è ancora giovane e potrebbe ancora attaccare i miei record…”. Lo spagnolo infatti sembra essere entrato in un circolo vizioso che fa male soprattutto a livello mentale. Secondo Agostini gestire lo stress è una costante di ogni epoca: “Anche io dovevo avere la forza e la capacità di chiudere la mente. Lo stress c'era anche allora: riuscivo a malapena a deglutire quando dovevi vincere una gara – si legge - Marquez è caduto 144 volte e ha pensato 'non faccio mai niente'... Oggi i piloti non si vedono molto, sono chiusi nel loro camper, ma la tensione è quella di sempre, vuoi e devi vincere.
Per quanto riguarda Rossi, secondo Giacomo Agostini passare alle quattro ruote è stato un modo per aiutare a lenire il dolore: “Penso che le corse automobilistiche serviranno proprio come hanno fatto a me, un aiuto nella fuga. Se ami il tuo lavoro, lasci il tuo amore, che non avrai mai più, quindi è difficile. Ha tirato tanto prima di smettere, perché smettere non è mai facile...”. Ed è proprio sul ritiro che c’è una differenza netta tra i due: “Io ero più innamorato della moto rispetto a lui. Quando ho visto che non vincevo più come prima, forse anche per orgoglio, ho smesso. L’ho preso come un segnale, se Dio mi ha dato tanto, forse mi diceva di accontentarmi”.