Il 2015 della MotoGP non finirà mai, perché c’è un prima e un dopo. Lo è per Valentino Rossi, per Marc Marquez e anche per lo sport in sé. Lo aveva detto Lin Jarvis qualche mese fa, oggi lo fa notare - con altre parole - Ernest Riveras, giornalista spagnolo tra i più accreditati nella MotoGP di oggi: “I più spietati con me sono stati i rossisti - ha raccontato su Twitch, ospite di Siro Lopez - Quando qualcuno mi attaccava era sempre 8un fan del 46. Penso che sia stato così perché ho dato la voce a Jorge Lorenzo, che gli si è opposto e lo ha cacciato dalla Yamaha. Non so se scrivere la biografia di Jorge sia stato un errore o no per me, tuttavia a suo tempo ho avuto diversi problemi con Alberto Puig e Dani Pedrosa, con i quali adesso vado estremamente d’accordo. Il libro racconta Jorge nel profondo, è una storia intensa ed appassionata. Rivela anche degli aspetti sconosciuti del pilota, lati che davanti alle telecamere non emergono. Sfata tanti falsi miti costruiti attorno a lui“.
Poi parla di come, in Spagna, i tifosi del Dottore lo abbiano più volte attaccato per le sue considerazioni ai microfoni di DAZN: “Raccontare che un pilota che ha messo i piedi in testa a Valentino ha sempre dato fastidio ai fan di Rossi. Tutti gli insulti dei suoi fans erano per questo motivo ma poi, con il tempo, i suoi fans si sono dovuti ricredere. Quando dicevo che gli mancava qualcosa andavano giù di testa, ma ha 42 anni e si è sempre presentato alle nostre interviste, non era arrabbiato”.
Infine, Riveras parla di come ha vissuto il 2015, quando si è schierato contro Rossi: “Nel Mondiale 2015 c’è stato tutto quel discorso del calcio, è stato molto controverso… Noi abbiamo raccontato quello che abbiamo visto e io ho detto che secondo me Valentino meritava una sanzione: quella volta Marc è caduto, con o senza calcio, ma è finito a terra e questo è un fatto”. Ha concluso il giornalista.