Più volte abbiamo sottolineato quanto sia ardua e complicata la sfida agonostica, ma soprattutto psicologica, che Pecco Bagnaia si trova ad affrontare in questo finale di 2023. Inutile nascondere che, nel testa a testa con Jorge Martín, chi ha più da perdere sia proprio il pilota di Chivasso. Perché è il leader del team ufficiale Ducati, perché è il campione del mondo in carica, perché è stato in testa al campionato per tutta la stagione (eccezion fatta per un sabato notte di metà ottobre, mentre la MotoGP correva in Indonesia), perché nel paddock e tra gli appassionati è opinione comune che Pecco Bagnaia debba riconfermarsi. Jorge Martìn, invece, il suo l'ha già fatto: il Team Pramac è già più che soddisfatto della splendida annata del madrileno, nei box di Paolo Campinoti - come naturale che sia - si sogna il titolo mondiale (sarebbe il primo per un team satellite nell'era della MotoGP), ma se l'impresa dovesse sfumare non sarà certo una tragedia. Da qui al finale di Valencia, quello che arriverà nelle mani di Martín (per cui già si comincia a parlare di un 2025 in rosso) sarà tanto di guadagnato.
Eppure Pecco e Jorge, a tre settimane dalla chiusura dei discorsi, sono separati solamente da tredici punti. Sono centoundici quelli ancora da assegnare, suddivisi tra le Gare e le Sprint Race di Sepang, di Lusail e del Ricardo Tormo. In una condizione tale di equilibrio (Bagnaia ha vinto in sei occasioni di domenica contro le quattro di Martín, stessi numeri anche per quanto riguarda le pole position, mentre sulle gare brevi del sabato lo spagnolo, che ha vinto le ultime cinque Sprint Race, è avanti per sette a quattro), è fisiologico che il confronto si giocherà sui dettagli. Da questo punto di vista Pramac pigia comprensibilmente sul tasto della pressione psicologica per provare ad infastidire i rivali in rosso. Il Team Manager della squadra toscana Gino Borsoi, nel podcast "Paddock Pass" prodotto dai canali ufficiali della MotoGP, ha infatti ribadito il concetto: "Qualunque cosa faccia Jorge, è già un eroe. In Thailandia abbiamo dimostrato di aver imparato dai nostri errori. Abbiamo commesso degli errori, siamo umani, ma abbiamo dimostrato di saper reagire. Saper guardare avanti è la cosa più importante per me. Fare un fine settimana come quello di Buriram è il modo migliore per dimostrare che ci siamo, che abbiamo ancora una possibilità per il titolo. Certo, ci sono ancora molte gare davanti. Sarà molto difficile perché Pecco è molto forte, in Thailandia è stato, ancora una volta, uno dei migliori piloti in pista, ma dal punto di vista mentale noi siamo più forti di prima. Non c'è stress per noi. Lo stress adesso è sulla squadra rossa, adesso, non su di noi".
Non a caso Pablo Nieto, team manager di Mooney VR46, nella conferenza stampa thailandese riservata ai team ha commentato scherzosamente le parole di Borsoi: "Mi piacerebbe avere tutta la pressione che Gino sta cercando di togliersi dalle spalle". Gino che successivamente, un in'intervista concessa a Motorsport.com, ha analizzato la crescita del suo pilota negli ultimi mesi, svelando retroscena decisamente interessanti: "Guardando alle stagioni precedenti, siamo giunti alla conclusione che Jorge doveva prepararsi più per le gare lunghe della domenica che per le Sprint o le qualifiche del sabato. È sempre stato un pilota molto esplosivo, questo è stato dimostrato, ma poi gli mancava qualcosa in gara, dove era molto veloce ma non portava a casa il risultato, gli mancava un po' di costanza e ne abbiamo parlato molto all'inizio dell'anno. L'idea era di non concentrarsi tanto sulle qualifiche, ma di prepararsi meglio per la gara. E così è stato, a poco a poco è migliorato ed è stato molto più costante in gara. Una volta raggiunto questo obiettivo, siamo tornati a lavorare per essere forti il sabato. L'intenzione era quella di trovare un equilibrio tra ciò che era già in grado di fare il sabato e di farlo anche la domenica. Ma poi questo deve essere portato avanti e Jorge ha la velocità e la capacità di farlo, come sta dimostrando. Stiamo facendo qualcosa che, si può dire, era impensabile all'inizio dell'anno. Qualsiasi cosa accada alla fine, sarà stata una grande stagione".