Se la Honda è finita all’inferno c’è anche del suo, perché un collaudatore ha comunque sempre le sue responsabilità. Stefan Bradl, però, sembra averlo dimenticato e anche nell’ultima intervista rilasciata a SpeedWeek e a Todocircuito è stato molto critico nei confronti di Honda e delle scelte per il futuro. Aziendalista solo fino a un certo punto, quindi, con il tedesco che ancora una volta non s’è fatto scrupoli a dire tutto quello che pensa, nonostante il contratto che lo lega a HRC.
“Il 2023 lo abbiamo messo definitivamente alle spalle, non abbiamo fatto sviluppo e quest’anno stiamo lavorando solo per il 2024 – ha spiegato in una pausa dei test di Jerez condivisi con la Superbike – Non vedremo grosse novità, ma stiamo già testando da tempo parti che potrebbero tornare utili sulla moto della prossima stagione, anche se al momento è impossibile pensare di tornare a vincere il mondiale già dal 2024, perché il lavoro da fare è ancora tanto”. Una sentenza in piena regola, dunque, con il collaudatore della Honda che aggiunge: “Quello che dobbiamo fare per tornare a lottare al vertice richiede molto tempo. Questo succede sempre perché lo sport avanza molto velocemente, anche se ora sembra che la striscia di successi della Ducati non si interromperà mai. Ma anche il prossimo anno verranno introdotte modifiche alle regole e i produttori svantaggiati otterranno alcune concessioni, soprattutto per quanto riguarda i programmi dei test. Forse otterremo anche più pneumatici, dato che noi, come test team, abbiamo una quota abbastanza limitata al momento. Attualmente abbiamo solo due piste di prova in Europa, Jerez e Misano; nient'altro è consentito, ma l’anno prossimo le cose cambieranno per quelle squadre che sono rimaste un po’ indietro e per quanto ne so questo è già stato stabilito dall’associazione costruttori”.
Il 2024 sarà un anno di lavoro serrato, quindi, per la Honda e l’aver perso Marc Marquez è qualcosa che di sicuro renderà tutto ancora più complicato. Anche perché Stefan Bradl sembra non avere particolare fiducia in quelli che sono i piloti papabili per prendere il posto del 93. “Marc attualmente sta ottenendo più del massimo dalla nostra moto – ha proseguito il tedesco – leggo che potrebbe arrivare Fabio Di Giannantonio o Johann Zarco. Sono piloti molto diversi e ognuno ha i suoi pro e i suoi contro”.
Nessuno, chiaramente, potrà realmente rimpiazzare Marquez, con Bradl che conclude: “Johann Zarco ha tanta esperienza, ha guidato molte moto e conosce molto bene la Ducati, potrebbe essere un vantaggio, ma anche un condizionamento sullo sviluppo a lungo termine. Fabio Di Giannantonio, invece, ha l’entusiasmo del giovane e la voglia di crescere che è tipica di chi ha tutta la carriera ancora da scrivere. Diggia sicuramente sa qualcosa della Ducati, ma non sa nient'altro. A volte è veloce, ma forse non sa nemmeno perché è veloce. Alla fine bisognerà vedere, se sarà lui ad arrivare in Honda, come si comporterà. La moto che abbiamo al momento non è allo stesso livello della Ducati”