Ci sono buonissime possibilità che la Formula 1 corrà al Mugello, diciamo più dell'80%
Il colore del Mugello è il giallo. Giallo come le tribune di Vale, giallo come i colori sgargianti della MotoGP. Giallo e solo giallo.
Ma oggi, dopo mesi di rinvii, cancellazioni e piste deserte, il colore del Mugello è il rosso. E non un rosso qualsiasi. Un rosso che potresti riconoscere a chilometri di distanza: quello Ferrari. Già perché il Mugello è giallo ma è anche un po' rosso come la Ferrari, proprietaria dell'autodromo, e rosso come le tute dei piloti di Formula 1 che oggi scendono in pista per provare le loro monoposto.
Uno è tedesco, alle spalle ha quattro mondiali vinti con Red Bull e si prepara per iniziare il suo ultimo anno con la Rossa. L'altro è monegasco, è poco più di un bambino ma tutti sono già follemente innamorati di lui.
Ma perchè proprio il Mugello? Che sia un indizio sull'arrivo di quella ufficializzazione che tutti stiamo aspettando?
Nelle scorse settimane si è infatti parlato tantissimo della possibilità di vedere la Formula 1 correre al Mugello, sempre più papabile seconda tappa italiana - dopo Monza - di questo strano calendario 2020.
Mentre si attende l'ufficialità della seconda parte del calendario di Formula 1, noi cerchiamo di capirne di più insieme a Gio Di Pillo, la voce del motociclismo colpevole di aver reso il Mugello un vero e proprio tempio per gli appassionati, al grido di "Buon Giorno, Mugello!".
"Ci sono buonissime possibilità che la Formula 1 corrà al Mugello, diciamo più dell'80%" ci dice subito Di Pillo, ma inutile sperare che questa data così attesa entri a far parte di un calendario ufficiale di F1 nei prossimi anni: "La Formula 1 in Italia corre a Monza. Sono stati dati tanti soldi, davvero tantissimi, per continuare a correre a Monza. Nel dopo-Ecclestone per mantenere il Gran Premio d'Italia sono stati fatti accordi e decreti. Il Mugello ha una gestione meravigliosa ma riesce ad andare in pareggio con le spese del motomondiale grazie al grande pubblico che tutti gli anni compra i biglietti e in generale la MotoGP costa molto meno della Formula 1. Questo è un anno particolare, sono stati fatti accordi diversi, e per quanto sarà bello vedere la Formula 1 al Mugello non credo che potremo farci l'abitudine".
Una delusione, certo, ma anche l'occasione di assistere a un evento che potrebbe essere unico in tutta la storia della Formula 1. Il giallo del Mugello che diventa rosso. Mancherà la folla, certo, perchè tutti i Gran Premi saranno a porte chiuse, ma la presenza della regina del motorsport tra le curve che tutti associamo alla MotoGP sarà qualcosa di indimenticabile.
Ma se la Formula 1 può correre al Mugello, perchè la MotoGP no? "La data è saltata" ci spiega semplicemente Di Pillo. Come effettivamente successo per i Gran Premi organizzati a inizio stagione e poi direttamente slittati al prossimo anno. "Poi forse loro non si sono neanche proposti per recuperare la data della MotoGP a porte chiuse visto che la valenza dell'indotto nel weekend di gara arriva soprattutto dal pubblico. E non parlo solo dei biglietti per l'autodromo ma anche del ritorno in termini di guadagno su tutti i paesini e il comprensorio intorno al Mugello".
Corrono in circuiti cittadini, a volte addirittura di notte, e il problema sarebbero le uscite di pista del Mugello?
Pubblico o no, i piloti di Formula 1 sembrano essere più che entusiasti di questa possibile aggiunta al calendario. Nel 2012 alcuni di loro scesero in pista al Mugello per i test Pirelli e ne uscirono soddisfatti ed emozionati. Qualcuno però - come Vitalij Petrov - disse che il circuito era pensato per la MotoGP e troppo stretto e pericoloso per la Formula 1.
"Ma che idiozia - commenta Gio - corrono in circuiti cittadini come Montecarlo, strettissimi e pericolosi, a volte addirittura di notte. E il problema sarebbero le uscite di pista del Mugello? ma non diciamo sciocchezze".
Gio ci saluta con un pronostico su chi potrebbe essere il vincitore di questo Mugello tinto di rosso: "Chi va bene a Spa andrà bene anche al Mugello. Sono piste d'altri tempi, non artificiali". E comunque vada ci sarà da divertirsi perché Formula 1 o MotoGP che sia: il Mugello è sempre il Mugello.