Il due volte campione del mondo di Formula 1 Emerson Fittipaldi, iridato negli anni d'oro del circus nel 1972 con la Lotus e nel 1974 con la McLaren, si candida ufficialmente al Senato italiano per le prossime elezioni del 25 settembre nella circoscrizione sudamericana con il partito di Giorgia Meloni, Fratelli d'Italia. Una scelta che è arrivata proprio in seguito a una lunga telefonata con la candidata premier Giorgia Meloni, a cui il campione brasiliano ha risposto con grande entusiasmo dopo aver ricevuto l'appoggio di Jair Messias Bolsonaro, presidente del Brasile.
Il campione, brasiliano per nascita ma in parte italiano grazie al padre, originario di Trecchina, una città in Basilicata, in provincia di Potenza, che oggi conta meno di tre mila abitanti. Proprio la rivendicazione del "sangue italiano" che scorre nelle sue vene sarà una delle battaglie che intende portare avanti il brasiliano, se eletto al Senato: difendere il diritto di considerarsi italiani, attraverso la cittadinanza, grazie alle origini dei propri genitori - lo Ius Sanguinis - che le sinistre vorrebbero sostituire con lo Ius Soli, diritto di cittadinanza in caso di nascita su territorio italiano.
In che cosa consiste, nel dettaglio, il suo programma? Stando a quento riportato dal Giornale Fittipaldi, che intende occuparsi prettamente di sport e di competizioni sportive, vorrebbe "l'ammissibilità immediata degli atleti oriundi, senza nessun limite di barriere, in tutti i campionati sportivi e di accelerare il processo di riconoscimento per loro della cittadinanza" oltre che la creazione di Università Internazionale Italiana per accogliere persone provenienti da tutto il mondo e l'introduzione di un "riconoscimento automatico dei diplomi degli italo-brasiliani e dei sudamericani in Italia".
Progetti di grande unione tra Italia e Brasile che però non sembrano tenere conto di un dettaglio non indifferente: Giorgia Meloni sarà a conoscenza dei problemi con la legge di Emerson Fittipaldi? Risalgono al 2020 le accuse rivolte due volte campione del mondo che in Brasile risultava in banca rotta, con sua situazione economica definita "disastrosa" dai suoi avvocati ma che, nel frattempo, conduceva negli Stati Uniti una vita agiata, nascondendo il proprio patrimonio con società di facciata e frodi per non dover pagare i debiti in Brasili, arrivati a una cifra di quasi 9 milioni di euro.
Il quotidiano brasiliano Folha de Sao Paulo parla di oltre 145 processi giudiziali avviati da diversi creditori nei confronti dell'ex pilota, sposato tre volte e padre di sette figli di cui alcuni impegnati in competizioni automobilistiche in giro per il mondo, per un totale 8.6 milioni di euro in cause e più di 120mila euro rivendicati dal Banco Safra. Non esattamente il curriculum ideale per per il candidato al Senato con Fratelli d'Italia.