Caro Mugello,
ti scrivo questa lettera d’Amore ora che è uscita la tanto attesa notizia dell’assegnazione del Gran Premio della Toscana di Formula Uno: la tua consacrazione universale dopo che hai raggiunto tutti i traguardi nelle due ruote come migliore impianto del Motomondiale. La nostra è una storia d’amore nata ben quarantasei anni fa con un colpo di fulmine che ci ha uniti per sempre e indissolubilmente. Una storia d’Amore che ha cambiato la mia vita professionale e anche privata. Mi ricordo come fosse adesso quel Maggio piovoso e uggioso del 1974 quando arrivai con la mia Honda CB 750 Four per assistere alla tua prima gara di strane auto a ruote scoperte. Credo fosse una Formula 5000 o qualcosa di simile. Per noi che eravamo abituati a scavalcare l’appennino per assistere a gare di auto e moto emigrando in Romagna dove i motori erano una religione e non solo una passione, trovare un tempio della velocità a pochi chilometri da Firenze è stata una rivelazione e una sorpresa incredibile. Le stradine per arrivare da te erano abbastanza anguste e scomode e le strutture ancora fatiscenti e incompiute ma il fascino e la meraviglia del tuo nastro d’asfalto è apparsa a tutti assolutamente unica e affascinante. In quella inaugurazione ci siamo ritrovati tutti noi pazzi per i motori nati in una regione che i motori li guardava con sufficienza se non sdegno. Una regione votata all’arte e alla bellezza che poco aveva a condividere con uno sport pericoloso e molto rumoroso.
A chi entrando in cabina mi chiedeva cosa c’era in quelle bottiglie sotto il tavolo spiegavo che era la mia riserva di tè verde per mantenere la voce squillante!
Seppur giovanissimo mi ero già fatto le ossa come speaker di gare di Motocross a Polcanto e Montevarchi oltre a curare una rubrica di motori in una radio privata fiorentina e questo spinse i vertici dell’ACI a contattarmi per affiancare lo Speaker dell’Autodromo che era nientemeno che il figlio del presidente della FMI e veniva da Roma parlando ai tuoi microfoni in uno spiccato e marcato accento romanesco. Durante una gara di campionato Italiano di Moto lo Speaker romano non potè venire e incoscientemente i vertici del Mugello mi lasciarono solo in cabina per tutto il fine settimana. Io capii subito che avevo l’occasione che poteva suggellare il nostro amore nascente e mi preparai in modo capillare e molto approfondito riempiendo due quaderni di appunti e storia sui piloti e sulle moto meravigliose di quel periodo magico dove Agostini debuttava sulle Yamaha dopo aver lasciato le sue meravigliose MV Agusta. Feci tre giorni di commento pazzesco incalzante preciso e coinvolgente che convinsero i capi del Mugello a nominarmi Speaker Ufficiale della pista più bella del Mondo. Ora vi posso confessare che per non lasciare mai la cabina di commento fui costretto a fare la pipì dentro alcune bottiglie d’acqua minerale perché l’unico bagno della pista era in fondo al paddock e sempre occupato da piloti e meccanici. A chi entrando in cabina mi chiedeva cosa c’era in quelle bottiglie sotto il tavolo spiegavo che era la mia riserva di tè verde che serviva per mantenere la voce sempre squillante!!!!
Da quella prima gara grazie a te ho potuto commentare e conoscere formule, piloti e macchine meravigliose e leggendarie come le Porsche Martini guidate da Jakie Hicks o Rolf Stommelen. Villeneuve al Volante di una Lancia Beta Montecarlo turbo o gare di Formula due e Formula tre con tutti i più leggendari piloti passati poi in Formula Uno. Ma la tua vera vocazione erano le Moto. Con le due ruote riuscivi a creare un clima magico particolare e davvero unico. Sui tuoi 5245 metri fatti da saliscendi da brivido e curvoni da grande “pelo” le moto davano sempre uno spettacolo unico e quasi ipnotico. Battaglie e duelli sempre avvincenti e spesso risolti solo sulla bandiera a scacchi hanno fatto capire a tutti che eri davvero una pista speciale per le moto. E non dimentichiamo che quelle moto erano missili leggerissimi da 300 all’ora con motori 500cc a due tempi da 200 cavalli e 115 chili. Finalmente verso la fine degli anni settanta arrivò stabilmente il Mondiale e tutti capirono che quella pista nel cuore della Toscana era davvero un grande teatro per queste rappresentazioni. Il pubblico che riusciva a seguire per la prima volta quasi tutto il tracciato e non solo pochi metri di pista iniziò ad arrivare in massa da tutto il mondo e la tua leggenda iniziava a crescere e consolidarsi.
Dopo il primo "Mugello Buongiornoooo" i piloti mi chiamarono per offendermi: li avevo svegliati troppo presto
Insieme abbiamo visto la trasformazione del Motociclismo moderno con l’arrivo dei grandi Americani come Roberts Lawson e Freddie Spencer che sulla tua pista fece addirittura la sua prima doppietta vincendo 250 e 500. Subito dopo abbiamo consacrato l’arrivo dei grandi Italiani che hanno cambiato la storia con Biaggi, Capirossi e colui che ha vinto nove volte sulla nostra Pista diventando il primo Re del Mugello. Valentino Rossi. Poi sono arrivate le 1000 a 4 tempi e il resto è storia moderna. Ma nel corso degli anni grazie alla Ferrari tu hai subito molte e grandi modifiche che hanno trasformato quello che era un brutto anatroccolo in un cigno magnifico imponente e davvero leggendario. Un tempio modernissimo e super sicuro della motovelocità. Il vero teatro della “Scala” della velocità Mondiale con direzione gara e palazzine gigantesche e modernissime, paddock immenso e perfetto ma magicamente nessuna modifica ha mai ha toccato i tuoi magici 5245 metri di nastro di asfalto che sono sempre rimasti identici e immutati dal quel lontano maggio del 1974.
Caso unico al mondo dove si possono comparare i tempi sul giro di Agostini con quelli di Marquez e Rossi perché la pista non è mai stata modificata. E ora a te tocca il grande privilegio di festeggiare le mille gare di Formula Uno della Ferrari proprio sulla tua pista il 13 settembre per una festa mondiale della Velocità. Ora vi posso svelare come è nato il famoso “Mugello Buongiornooooo” vero grido di battaglia che apre ormai da anni ogni giornata del Gran Premio d’Italia di MotoGP. Una mattina all’alba ho chiesto a Franco Uncini di portarmi con lui a fare i giri di ricognizione a bordo di quelle spaziali BMW serie M che servono da apripista. A bordo di quel bolide vedevamo migliaia e migliaia di appassionati venuti da tutto il mondo che stavano pigramente cercando di svegliarsi dopo le famose nottate di baldoria e casino che hanno reso famosa l’atmosfera festaiola del Mugello. “Al Mugello non si dorme” è davvero una realtà di questo splendido tracciato e allora ho deciso di dare una sveglia a tutti annunciando con il famoso Mugellooooo Buongiornooo che entro pochi minuti sarebbero entrati in pista i più veloci piloti del mondo! La cosa che nessuno immagina è che dopo questo buongiorno urlato, il mio telefono inizia a trillare per le decine di messaggi di offese e minacce dei piloti che dormono nel paddock nei loro lussuosi Motor Home. Ti taglio le trombe, o peggio Ti taglio le corde Vocaliiii! Minacce e improperi di piloti che avrebbero voluto dormire un’altra oretta visto che la GP parte sempre a metà mattinata. Pensate che la grande rete britannica BBC ha deciso di aprire la diretta dal Mugello con me che parto da casa e arrivo in cabina per fare Mugellooo Buongiornoooo.
Caro Mugello questa è la nostra storia professionale ma in parallelo esiste un’altra storia privata e forse molto più emozionante e coinvolgente. Il nostro Amore è davvero esploso quando io come un deficiente ho deciso di mettere le ruote della mia povera hondina CB 750 Four sul tuo magico nastro di asfalto. Convinto da amici terribili ho comprato una tutina Gimoto e ho iniziato a mettere le ruote dentro il tuo saliscendi. Come sempre accade ad un motociclista che entra per la prima volta in una pista, o rimane scioccato e non ci entra più, o impazzisce e capisce che è l’unico posto dove poter sfogare la propria passione in sicurezza e adrenalina. Io sono rimasto folgorato da quelle violentissime emozioni che mi ha subito regalato e ho deciso di passare buona parte del mio tempo libero e della mia vita dentro una pista con una bella moto. Ma non basta! Grazie a te caro Mugello la mia vita privata e sentimentale è cambiata radicalmente perché durante un lontanissimo Gran Premio 500 mi hai fatto conoscere la meravigliosa compagna della mia vita. Io da giovane facevo il galletto e mi approfittavo della presenza di graziosissime signorine che gravitavano nei box e nei paddock delle grandi gare di moto. Un pomeriggio di settembre vedo in direzione gara una bellissima ragazza mora che faceva l’interprete molto diversa dalle solite ombrelline, vestita con un Tailleur blu e scarpe Chanel. La invito subito ad una festa che Gallina faceva la domenica sera e rimango folgorato da questa bellezza particolare. Lei accetta e dopo cena l’accompagno a casa dove prima di lasciarla mi faccio dare il telefono di casa. Nei giorni successivi ho provato a chiamarla ma il numero era di una macelleria e non sapevano nulla di questa ragazza!!! Ho duvuto aspettare l’anno successivo per ritrovarla al Granpremio e lì la ho obbligata a darmi un numero vero di telefono al quale ho ripetutamente chiamato fino a quando non siamo usciti e poi sposati e risposati per una storia d’amore bella e lunga esattamente come la mia con te caro MUGELLO.