I test sono test, le gare sono le gare e quello che conta è sempre la gazzetta del lunedì, soprattutto quella di novembre dopo l’ultima gara a Valencia. È tutto vero, ma non ci si può fermare a questo: a Portimaõ, mentre la MotoGP affronta gli ultimi test prima dell’inizio del campionato, i valori in campo sembrano rispecchiare quanto già visto a Sepang, con una Ducati velocissima e tutti gli altri (a partire dall’Aprilia) a inseguire. I team in questo caso stanno lavorando in due diverse direzioni, dallo sviluppo (specialmente i giapponesi e KTM) alla messa a punto in ottica gara. Davanti a tutti, a quattro ore dalla fine, c’è Luca Marini, già primo in Malesia e a Valencia: un risultato che non può essere sottovalutato, specialmente considerando le parole di Alessio ‘Uccio’ Salucci durante la presentazione del team, quando ci aveva raccontato delle difficoltà della squadra sul tracciato Portoghese. Se vanno forte anche lì per tutti gli altri c’è da preoccuparsi, specialmente se non hai una Desmosedici nel box.
Dei primi dieci infatti, sette sono piloti Ducati a cui si aggiungono Maverick Vinales, Miguel Oliveira - che in casa è sempre andato fortissimo - e Fabio Quartararo, che ha lasciato le posizioni di testa di inizio turno per una nona posizione provvisoria che non sembra rispecchiare in pieno le sue potenzialità. Da segnalare poi che entrambi i piloti del Team Gresini sembrano aver trovato un buon passo, sottolineando il passo in avanti di Fabio Di Giannantonio durante l’inverno ed il buon feeling di Alex Marquez con la nuova moto.
Se Ducati è pronta a ripetere il 2022 e Aprilia a renderglielo difficile quindi, i giapponesi arrancano: Marc Marquez è drammaticamente indietro, a testimonianza del fatto che i problemi riscontrati a Sepang non sono stati esclusivamente una strategia volta a far lavorare di più la Honda: tutti i piloti sono nella seconda metà della classifica, con Alex Rins che saltuariamente sale in decima posizione e i piloti HRC a scambiarsi l’ingresso nella zona punti.
Per quanto a detta dei piloti Portimaõ non sia una pista particolarmente favorevole allo sviluppo (come ad esempio lo è Jerez) le prime avvisaglie di un altro campionato che parla italiano ci sono tutte. Con la prima gara spirnt dell'anno tra due settimane esatte vedremo quanto sarà cambiata la situazione, ma per il momento a Honda serve un miracolo e a Yamaha altrettanto. Chissà chi delle due lo troverà per prima.