I punti di distacco prima del GP di Germania erano 66 per Francesco Bagnaia, adesso sono 91. Un’infinità e peggio ancora del 2021 quando, comunque, le possibilità di riprendere Quartararo dopo 10 gare erano poche. Eppure il weekend, come era già successo a Barcellona, era partito nel migliore dei modi per il ducatista: veloce nelle libere, pole position in prova e passo per vincere. Come a Barcellona però, Fabio Quartararo ha fatto l’unica cosa che poteva cambiare il risultato, mettendosi davanti al via. Partenze perfette che, con una Yamaha con cui è difficile sorpassare, diventano fondamentali. Anche perché poi il passo per dettare il ritmo Quartararo ce l’aveva e Bagnaia era il primo a saperlo. Così ha provato a passare il francese al primo giro, ma quello ha risposto subito. E al secondo passaggio, in quella curva 1 che ha generato cadute per tutto il weekend, ha perso la moto con una banalissima scivolata. La dinamica è strana, è vero, ma proprio per questo rientra in un genere di cadute che conosciamo bene: la moto non avvisa, il pilota non ha idea di cosa sia successo, la telemetria non ha grosse risposte. E, rientrando nel box tra rabbia e disillusione, Pecco si è messo a urlare: “L’avete mai visto un pilota della MotoGP cadere così? L’avete mai visto?”, un attaccon nemmeno troppo velato al posteriore Michelin.
Dopo un paio d'ore, in un’intervista ai microfoni di Sky, ha dato una versione più articolata: “Parto dal presupposto che sulla moto c’ero io, quindi se sono caduto è perché ho sbagliato. C’è da dire che dai dati non se ne capisce il motivo, è quasi inspiegabile anche dal mio feeling. Si può pensare ad una gomma non in temperatura, ma non era così. Quel giro ero andato anche più dolce sul gas e cadute del genere non le ho mai viste in MotoGP. Le vedo al Ranch, ma questa è un’altra situazione. Dopo un weekend così fa girare ancora di più i co***oni. Bisogna sempre trovare un lato positivo, mi è molto difficile in questo momento. Ancora una volta ero davanti, avremmo lottato per la vittoria. Fabio in questo momento è l’unico che non fa sbagli e guida la Yamaha come va guidata, ed è quello che fa la differenza”.
In sintesi Bagnaia ha detto questo: ho fatto come sempre e sono rimasto fregato. Subito dopo però, Davide Tardozzi ha raccontato una versione diversa: “La reazione di Pecco è del tutto comprensibile, ma abbiamo già guardato i dati. La condizione della pista in gara era peggiore di qualsiasi altro turno, era caldo e la pista era molto scivolosa, l’hanno detto tutti i piloti Ducati. Jack ha detto che in quel punto stava per cadere anche lui. Bisognava ragionare diversamente, il fatto che Fabio avesse preso qualche metro di vantaggio ha fatto tenere una velocità di punta a Pecco un po’ più sostenuta ha causato l’errore".
Poco importa, come fa notare Meda al Team Manager Ducati, se Bagnaia non ha perso la moto in ingresso di curva (quindi in frenata, con la classica 'chiusura d'anteriore Michelin') ma quando ha ripreso il gas in uscita. Tardozzi lo ha spiegato così: ”Bisogna vedere la velocità che hai portato in curva, era un paio di chilometri più veloce, poi Pecco in questo momento va assolutamente difeso. Ci sta dando grandi soddisfazioni, ha fatto degli errori lui come gli abbiamo fati noi ma il bello di questo rapporto è che siamo un'unica cosa. Chi ha fatto un errore, se ci è stato un errore, ormai è passato. Bravo Fabio che ha fatto una grande gara, Jack ha fatto comunque una grandissima gara, la Ducati in questo momento è competitiva. Pecco deve mettere a punto alcune cose e da pilota super, iper veloce diventerà il campione che è”. Anche qui la traduzione è semplice: ha sbagliato, gli vogliamo bene, tornerà a vincere. Magari senza l'obbligo di riuscirci sarà più facile.