Ok Fabio Quartararo e Johann Zarco, ma il mezzo miracolo a Sachsenring lo ha fatto Jack Miller. E, guarda caso, lo ha fatto proprio adesso che è libero da Ducati, dopo aver annunciato il passaggio a KTM per la prossima stagione. E’ come una maledizione, appena salgono sulla Rossa (e ultimamente, vedasi Bastianini, sembra che basti anche l’odore di salirci) i piloti precipitano in un vortice di errori e risultati mancati. Poi rinascono quando la Rossa sta per diventare solo un ricordo, con il Team Lenovo che sembra ormai una sorta di Saturno che divora i suoi figli. C’è chi parla di maledizione, e francamente cominciamo a crederci un po’ pure noi, e chi, invece, parla di gestione che non mette tranquilli i piloti. Come se in Ducati la fretta di tornare a vincere rappresentasse il motivo per cui ogni anno si finisce con il vincere l’anno prossimo.
E chi ci ha provato a dirlo è stato proprio Jack Miller, con una frase buttata là nel pomeriggio di venerdì e che adesso suona di frecciata bella e buona: “Spero che chi mi succederà nel team ufficiale della Ducati possa restare sulla Desmosedici per più di due soli anni”. Un modo per mettere l’attenzione su quello che potrebbe essere il reale problema dei piloti di Borgo Panigale: sentirsi sempre e costantemente sulla graticola. Fino a sbagliare troppo, fino a non poterne quasi più. Con la gara che proprio Miller ha fatto oggi al Sachsenring che sembra provare tutto questo. L’australiano, infatti, s’è messo quasi subito davanti, all’inseguimento di Quartararo e Bagnaia nei primissimi giri, poi ha dovuto effettuare un long lap penalty per aver ignorato le bandiere gialle al sabato ed è rientrato in pista ben lontano dal gruppetto di testa. Ma ha avuto la lucidità di macinare giri veloci su giri veloci, fino ad andare a riprendere tutti, complice anche qualche caduta, e a costringere all’errore Aleix Espargarò. Salendo anche sul podio di un Gran Premio che, in altri tempi, sarebbe stato compromesso.
Risultato? Il pilota Ducati che più si è distinto al GP di Germania è quello che Ducati ha deciso di buttare via. Mentre Jorge Martin, che all’inizio avrebbe dovuto prendere proprio il posto di Miller, sembra non brillare più come lo scorso anno e anche Enea Bastianini sembra essere diventato il fratello impacciato del fenomeno che si è visto nella prima parte di stagione. Il tutto mentre Johann Zarco, che in Ducati è l’unico che è tenuto tranquillo e che ha il rinnovo del contratto già in tasca da mesi ormai, continua a fare il suo, senza pressioni, senza ansie, senza dover per forza dimostrare di meritare sempre. Sarà un caso?