La notizia è di queste ore e arriva direttamente dal Sachsenring: Enea Bastianini sarà un pilota ufficiale Ducati per il biennio 2023 e 2024. Fin qui nulla di strano, se non che nel contratto non è indicato il team con cui correrà. Insomma, il solito pasticcio che confonde e non risolve, che agita piuttosto che mettere tranquilli. E che, di fatto, porta ad una sola vera novità: Enea Bastianini non correrà più per quel Team Gresini con cui, invece, ha fatto più che bene e in cui aveva trovato l’ambiente ideale per esprimere al meglio il suo talento.
Non sappiamo, francamente, quanto ci sia del pilota e quanto in una scelta del genere sia stata dettata anche da motivi strettamente legati al business, ma una soluzione così ci lascia perplessi. E, anche se non dovremmo, ci permettiamo di dirlo senza troppi giri di parole. Perché questa qua c’è sembrata una Borgopanigalata bella e buona e proprio non riusciamo a spiegarcela. Ok, Jorge Martin ha minacciato di lasciare Ducati se non avrà una moto ufficiale, ma quale è il senso di mettere sotto contratto un pilota per il biennio successivo senza dargli la tranquillità di sapere con quale moto correrà? Il risultato che si ottiene è solo quello di togliere Bastianini dalla Gresini Racing per metterlo in una terra di mezzo che, al momento, produce solo incertezze. E pressione. Una pressione che potrebbe anche essere positiva, ma che probabilmente non vale il rischio di tenere due ragazzi, Enea Bastianini e Jorge Martin, a nervi troppo tesi.
Se la scelta del Team Lenovo fosse ricaduta subito su Enea Bastianini avremmo certamente capito, ma visto che il riminese rischia di finire comunque in un team satellite, quello di Pramac, quale è stato il senso della mossa fatta a Borgo Panigale, se non quella di dire proprio a Bastianini e Martin “giocatevela all’ultimo sangue”? Sicuri che è la strada migliore?