Se ci obbligassero a tradurre il 2025 di Fabio Di Giannantonio con delle emoji, ci troveremmo di fronte ad una faccina seria e concentrata che si apre gradualmente in un sorriso di soddisfazione. È stato prima un inizio in salita con quell'infortunio grottesco alla clavicola per un'impennata finita male nella prima giornata di test invernali, poi un rientro tosto con una GP25 tra le mani molto distante dalla GP23 che il pilota romano guidava l'anno scorso. A ben vedere, a parte la gara pazza di Le Mans, Fabio ha sempre tenuto la barra dritta. Sempre in progressione: rodaggio alla prima in Thailandia con una decima piazza, due quinti posti in Argentina, il podio nella domenica di Austin, un altro probabile podio sacrificato causa Alex Marquez nella domenica del Qatar, un weekend solido a Jerez. Oggi, a Silverstone, la prima medaglia di bronzo nella Sprint, con Diggia che in classifica rosicchia altri sette punti al compagno di squadra Franco Morbidelli e si porta a meno quattro dalla quarta piazza in campionato.
È un podio significativo questo di Silverstone, per diversi motivi: non è la pista preferita di Diggia (ad Austin, invece, ci aveva messo tanto del suo), non ci sono state defezioni, e lui partiva dalla terza fila. Dalla settima casella ha rimontato elegantemente, fedele al suo stile: una posizione guadagnata in partenza, un lungo di Fermin Aldeguer di cui approfittare, prima di mettersi negli scarichi dei litiganti Pecco Bagnaia e Fabio Quartararo. Diggia aveva la possibilità di affondare il colpo sulla Yamaha a Luffield, ma non ha rischiato la manovra pericolosa, aggressiva. Ha atteso un altro giro e mezzo prima di scavalcare con agio El Diablo in trazione, all'uscita del serpentone, senza perdere un millesimo su Pecco. È bastato che il 63 commettesse una sbavatura in curva uno per spalancare le porte a Fabio, che furtivo ha messo i piedi sul podio alla due e non li ha più scollati, nemmeno quando Bagnaia ha cercato di reagire alla quattro (Diggia ha incrociato chirurgicamente) e dietro Bezzecchi veniva su come il tuono.

La firma di Fabio sulla medaglia di bronzo di Silverstone coincide con l'1'59"575 firmato al nono dei dieci giri della Sprint. Solo Alex Marquez, in quel preciso istante, faceva meglio di lui. Quel Diggia che al Tv Set delle interviste si presenta frizzante e rinfrancato. "Mi dà gusto il fatto che abbiamo migliorato tantissimo nelle ultime due gare. Vero che abbiamo fatto podio ad Austin e che avevamo un gran passo in Qatar, ma non c'era mai stato quel feeling per cui potevo davvero divertirmi sulla moto e fare quello che volevo. Qui invece sì, questa gara è stata bellissima, mi sono divertito nei sorpassi con Fabio e con Pecco. È sempre bello battagliare coi più forti, perché vedi il tuo livello, migliori, impari. Sono proprio contento. Devo da una parte dimenticarmi le sensazioni che avevo l'anno scorso e due anni fa, perché questa moto si usa diversamente. Questo weekend abbiamo fatto un piccolo step nella direzione di Marc ma più in generale nella direzione mia del 2024. Ho perso un po' il mio buono, il mio punto forte, quello di entrare forte in curva per avere qualcosa in più in percorrenza, che è la fase in cui Alex e Marc stanno facendo la differenza".
Infine gli domandano se, dati i problemi di feeling con l'avantreno della GP25, non ci sia stato un dettagliato confronto tencico con Bagnaia. Diggia in parte smentisce: "Secondo me non siamo proprio sullo stesso problema, il suo feeling e le mosse che fa lui sulla moto sono diversi dai miei, ciò non toglie che siamo due piloti molto aperti e il confronto è sempre possibile. Per ora ci siamo scambiati solo delle sensazioni, non ci siamo mai confrontati in maniera approfondita sui problemi di uno o dell'altro". Fabio ci smentisce del tutto quando lascia intendere come nel venerdì di Silverstone la sua GP25 sia stata praticamente ribaltata. Noi, che già riscontravamo un Diggia sul pezzo, ci eravamo convinti che questo podio fosse figlio di uno scatto di confidenza con la moto figlio di un graduale processo di conoscenza. Invece, con quella che Uccio Salucci ha definito una moto nuova, Diggia non solo ha mantenuto un livello di performance già notevole, ma l'ha incrementato, trovando anche il divertimento. È una premessa succulenta per prosieguo della stagione.