Un campionato in crescita esponenziale negli ultimi anni è stato sicuramente il World Endurance Championship, che tra i nuovi marchi arrivati nell’entry list e un calendario sempre più accattivante è riuscito a ritrovare la sua golden era, che nel passato lo aveva visto quasi far sfigurare la Formula 1. Il mondo delle gare di durata non è semplice né da capire né da vivere, quindi se per gli appassionati serve un po’ di tempo per capirne effettivamente tutte le regole, anche per i piloti ci sono tantissime sfide che richiedono dedizione e concentrazione. Su questo lato però, il primo a fare un passo avanti per incrementare l’arrivo di giovani piloti (e non solo, perché i vari programmi sono indicati per tutti) è proprio il campionato stesso, con una serie di iniziative che durano tutta la stagione per promuovere sia l’inclusività, che nel mondo del motorsport è un tema più che vivo, che il debutto di nuovi volti nella disciplina.
Tra le tante, quella più importante avviene subito dopo la conclusione del campionato ed è organizzata per permettere ai piloti che più si sono distinti durante la stagione tra le varie serie del roster della FIA e dell’ACO, quindi tra European e Asian Le Mans Series, di salire al volante delle vetture protagoniste del mondiale endurance. Ogni anno la commissione del WEC seleziona due talenti tra i tanti che mano a mano si stanno avvicinando a questo lato del motorsport, permettendogli poi un’intera giornata di test al volante della vettura vincitrice del campionato in entrambe le categorie (finanziata al 100%). Quest’anno a guidare l’hypercar che si laureerà campione del mondo in Bahrain sarà Reshad de Gerus, impegnato nell’ELMS con IDEC Sport nella classe LMP2, mentre Gillian Henrion guiderà la Porsche 911 GT3 R del team PureRxcing, già campione del mondo in categoria LMGT3 dopo il round giapponese del WEC.
La giornata dei rookie test però non è dedicata solo a coloro scelti dal WEC, ma a tutti i piloti che ogni squadra voglia far scendere in pista. Infatti, anche se ancora non sappiamo i nomi dei prescelti integralmente, ogni anno viene scelto almeno un pilota per team, dando l'opportunità a tantissimi di scendere in pista per capire se c’è del materiale interessante per la stagione successiva. Lo scorso anno, ad esempio, la Ferrari aveva messo a disposizione la 499P a Lilou Wadoux, la giovane pilota ufficiale del Cavallino ora impegnata nel SuperGT in Giappone, mentre per Valentino Rossi c’era stato il primo incontro con il mondiale di cui ora è protagonista. Infatti, i rookie test sono importantissimi per coloro che come obiettivo hanno il mondiale di durata, proprio perché permettono ai team di vedere l’azione a 360 gradi e di poter eventualmente selezionare qualcuno per il futuro. Valentino Rossi ci sarà anche quest’anno con la BMW, ma questa volta al volante dell’hypercar, per debuttare nella categoria massima che da sempre, o almeno da quando ha iniziato a correre su quattro ruote, è il suo obiettivo. E come sarà una giornata importante per de Gerus, Henrion e tutti i talenti che verranno man mano rivelati, lo sarà anche per il Dottore, che avrà la sua prima conferma nel mondo dei grandi.