I dubbi ce li abbiamo tutti e Guido Meda li ha messi pure nero su bianco, affidando ai social un post che commenta la notizia del giorno. Una notizia che arriva in un momento di totale fermento per il mondo della MotoGp, visto il ritiro di Valentino Rossi e le tante incertezze sul futuro senza il Dottore, e che rischia di far traballare ancora di più l'ambiente. Il riferimento, è chiaro, è alla “storiaccia Vinales”.
Nella prima parte del post pubblicato su Facebook, Meda spiega come sebbene il comportamento del pilota non sia stato consono a quanto consegue e che vedere un mezzo bistrattato per rabbia non sia una cosa che piace a nessuno, né nel motorsport in quanto simbolo del lavoro dei professionisti, né tanto più per la cultura giapponese, al giornalista Sky sembra poco plausibile che “tre sgasate” possano determinare una sospensione per motivi disciplinari.
Meda commenta il video dell’ultimo chilometro di Vinales mentre va al box per poi ritirarsi: “Prende un limitatore di proposito tirando una marcia (che con la moto sotto carico di sicuro non fa bene al motore) e poi due limitatori da stizzito, ma con la moto in folle in corsia box (cosa che i piloti fanno spesso quando rientrano dopo una vittoria). Allora, vedere un pilota che strapazza il mezzo per rabbia è certamente qualcosa che nel motorsport non piace a nessuno; la moto, la macchina, rappresentano il lavoro terminale di tanti uomini e tante donne. Per la cultura giapponese poi è proprio uno sfregio. Detto tutto questo, non mi sembra plausibile che tre sgasate così determinino una sospensione per motivi disciplinari. Intendo dire che forse ci sono anche altre azioni che la regia non ha ripreso e che magari risultano dalla telemetria”.
Ecco il video con le sgasate.
Il commento di Meda prosegue: “Non fa bene a Vinales perdere la Yamaha prima del termine e viceversa. Avere due piloti ufficiali impegnati, per la casa significa avere più dati, più forze in campo. Mi spiace che prima di vedere queste immagini abbiamo trascorso una giornata nel paddock inseguendo voci senza avere certezze che non fossero le scarne parole del comunicato. Nessuno parla. Forse sì, poi forse no, poi no. Boh? Io dico: se un pilota deve essere sospeso spiegateci perché. Sennò vedetevela tra voi in privato, litigate, chiedetevi scusa, come volete. Temo che così sia più un danno che un bene per entrambe le parti. Chiunque si sente legittimato a dire qualsiasi cosa e difficilmente è la strada giusta”.
Meda continua sottolineando come sebbene il numero 12 (in predicato di passare ad Aprilia) possa anche essere un tipo umorale, a suo dire è tutto fuorché un cattivo ragazzo ed è un peccato vedere un grande team come Yamaha fare male con tre quarti dei suoi piloti, commentando inoltre le voci secondo le quali Petronas potrebbe uscire dalla MotoGp.
“Vedremo se ci sarà modo di chiarire. […] Mi spiace per Viñales perché, sarà anche un tipo umorale, ma è tutto fuorché un cattivo ragazzo e mi spiace per la Yamaha che è una grande forza in campo che sta facendo male con tre quarti dei suoi piloti, mentre girano addirittura voci che la Petronas sarebbe dell’idea di uscire dalla MotoGp”.
Il post si conclude ripensando anche ai piloti passati (o quasi) come Rossi e a come certi episodi non si siano mai visti, per poi chiedersi: “Vale a casa non ci è mai tornato e di sgasate matte non ne ha mai date. Né lui né molti altri di altre case che a volte avrebbero anche avuto ragione di incavolarsi. Quindi, Vinales colpevole sì, inqualificabile sì, ma quale tassello ci manca ancora in questa strana storia? Cosa cavolo succede a Yamaha e Vinales in generale? Escludo – lo dico per chiarezza estrema – che Yamaha remi appositamente contro Vinales, come ho letto da qualche parte. Non scherziamo. Nessuna azienda sana di mente nel mondiale metterebbe un suo pilota in condizione di farle fare brutta figura, peraltro nel suo team ufficiale. Dai. Questa non si può sentire”.
La storia, quindi, è ancora tutta da scrivere e ad oggi la vicenda risulta essere troppo poco chiara per dare un giudizio definitivo. Solo le prossime ore, i prossimi giorni o le prossime settimane sapranno dirci come andrà a finire questo scontro.