Guido Meda, a distanza di quindici anni, è tornato a guidare una MotoGP. Il mondo delle corse è cambiato ed i suoi protagonisti anche (tranne un’illustre eccezione), ma una cosa è rimasta più o meno la stessa: la MotoGP è un’altra cosa. Un altro mondo anche rispetto alla più evoluta delle moto supersportive per una lunga serie di fattori che Meda e Sanchini, ospiti degli Aprilia All Stars, racconteranno nello speciale “We Riders - Un giorno da piloti” presto in onda su Sky. Nel frattempo però, l’iconica voce del motomondiale ha raccontato le sue giornate in sella all’Aprilia RSGP di Aleix Espargarò in un bel post su Instagram.
“Il mio giorno con una vera MotoGP! - ha scritto Meda - Mi piacerebbe dire che Loris Capirossi è dietro perché l’ho sorpassato, ma è dietro perché mi fa da angelo custode. Lui va ancora come un missile. Provare questi attrezzi è illuminante. È impensabile. La rapidità a cui arrivi a velocità che ti deformano i contorni della vista non è paragonabile a niente che noi umani sperimentiamo! I freni? Frenano in un modo inconcepibile che le spalle ti volano fuori dal cupolino e pesi sei volte di più e quasi muori. Però… comoda se non altro! E il motore è sorprendentemente superprogressivo, il che aiuta uno sfigato come me. Il senso di stabilità va d’accordo con quello di leggerezza e anche il suono del motore che ti entra dappertutto quando gira forte sembra quasi un due tempi. Sei lì con l’avantreno che non capisci mai se è per terra o in volo e infatti non puoi capirlo perché in accelerazione è proprio pensata per stare lì, sul confine tra l’asfalto e l’aria. Il cambio , lo usi, ma sembra di no. Tra una marcia e l’altra non perde un giro, non scuote niente e continui liscio il tuo viaggio verso la luna finché... hai il coraggio di farlo. So già la domanda: rispetto a una supersportiva? Non voglio mancare di rispetto a nessuno di quei gioielli in vendita, ma non bastano neanche lontanamente per sentirsi piloti da MotoGP. Prendete una supersportiva da 200 cavalli per 190 chili, ok. Ecco, è un ordigno, no? Allora aggiungete 100 cavalli, togliete 35 chili (30 bottiglie d’acqua da un litro) e cominciate a immaginare cosa sia una MotoGP. Io poi penso...quando con questi attrezzi sono al massimo della potenza e della velocità a venti centimetri l’uno dall’altro, o in venti moto alla prima staccata e...non mi vengono le parole. Ecco, anche stavolta non mi vengono le parole. Quando avevo provato le MotoGP di Valentino Rossi , Loris Capirossi di Alex Barros ecc ecc nel 2006 questo senso di ammirazione per i piloti si era già ingigantito da togliermi le parole. Adesso...uguale! Credetemi. Anche il più lento è un essere soprannaturale. E, a partire da me, dobbiamo ricordacelo spesso. Chiedete anche a Mauro Sanchini che in moto è capace e ha provato anche lui la MotoGP. Presto in TV il resoconto".