Attaccare un pilota e criticarlo pubblicamente davanti a media internazionali e telecamere proprio nel periodo peggiore è una scelta insensata che porterà a un solo risultato: quello di ottenere risultati ancora più deludenti dallo stesso pilota.
Di questo è convinto il team principal della Mercedes Toto Wolff che con grande attenzione ha sempre gestito i propri piloti negli anni di successi della sua squadra. Le dinamiche all'interno del team e quelle che si scatenato indipendentemente nella testa di un pilota sono infatti molto importanti per la riuscita di un progetto condiviso e aiutare i propri ragazzi a gestire ansie e pressioni esterne e interne, soprattutto nei periodi più negativi, è fondamentale.
L'atteggiamento di Toto Wolff è molto chiaro in questi mesi nella gestione della stagione di Lewis Hamilton che, costretto a guidare per la prima volta dopo molti anni una monoposto complessa e poco competitiva, appare sfiduciato e deluso. Wolff però non ha mai pubblicamente parlato delle difficoltà del suo campione o lo ha messo a confronto con i risultati decisamente più positivi del nuovo arrivato George Russell.
Toto ha coccolato Lewis, via team radio, davanti alle telecamere e - siamo sicuri - anche privatamente. Un atteggiamento che crea coesione e che lega il pilota al lavoro della squadra.
Lavoro completamente opposto rispetto a quello che vediamo in Haas dove il team principal Günther Steiner ha più volte criticato gli incidenti di Mick Schumacher in questo inizio di stagione. Wolff ha infatti dichiarato: "La cosa più importante per Mick adesso è che gli venga tolta pressione dalle spalle. So che è un pilota fiducioso, ma non troppo. È qualcuno che sa esattamente cosa può fare e sa anche molto bene che avrà bisogno di tempo''.
Criticarlo quindi non è la giusta soluzione perché i risultati potrebbero andare nella direzione opposta: "Ha il talento e l'intelligenza per arrivare in cima, vincere delle gare e persino competere per i campionati ma deve essere seguito e protetto nel modo giusto''.