Ha cambiato idea, Toto Wolff. Dopo aver ripetuto per decine e decine di volte che quest'anno in Formula 1 la sua Mercedes, vincente per quasi un decennio, non sarebbe stata in corsa per il mondiale 2022. Lo aveva prima sussurrato e poi urlato a gran voce, come per far allontanare ogni possibilità e come per dire ai suoi piloti, il giovane George Russell e il campionissimo Lewis Hamilton, che i problemi da risolvere erano troppo grandi per essere affrontati in tempi brevi.
Ora però, dopo i segnali di miglioramento portati a casa a Miami, il team principal delle frecce d'argento sembra aver ritrovato l'entusiasmo e promesso una lunga sfida verso il titolo mondiale, ancora lontano dalle mani delle due contendenti Red Bull e Ferrari: "Siamo solo al primo quarto, gran parte della partita è ancora da giocare".
Wolff ha poi proseguito spiegando i motivi di questo cambio di entusiasmo: "A Barcellona contiamo di trasformare in miglioramenti concreti l'enorme lavoro portato avanti in fabbrica grazie ai dati raccolti a Miami. Avendo corso lì nei test invernali, anche se con una macchina che si è evoluta molto da allora, potremo correlare i dati della vettura attuale e speriamo cosi' di fare un altro passo avanti. La pista del Montmelò non permette molti sorpassi ma è adatta nella sua configurazione per avere una risposta sulla nostra competitività e se siamo vicini alla soluzione dei problemi che abbiamo avuto".
Dello stesso parere sembrano essere molti degli avversari della Mercedes che - nel corso dei primi weekend di gara - hanno più volte ripetuto di non essere convinti che la Mercedes fosse già fuori dalla lotta mondiale. Tra questi, nel corso degli ultimi giorni, anche il pilota della McLaren Lando Norris che si è spinto a parlare di una possibile vittoria a Monaco del team di Russell e Wolff: "La Mercedes a Miami è stata una delle migliori auto in griglia a bassa velocità fin dal primo giorno. Credo che in questo fine settimana abbiano capito qualcosa in più e abbiano massimizzato il potenziale della loro vettura, quindi non sono sorpreso. È la stessa cosa che succede in Formula 1 da anni: alcuni fine settimana la tua macchina si adatta a una pista e altre volte si adatta a un’altra".