Era da sei anni che Lewis Hamilton non veniva sconfitto dal suo compagno di squadra in un campionato di Formula 1. Nel 2016 la vittoria di Nico Rosberg gli costò il titolo mondiale, vinto dal figlio d'arte tedesco che, alla fine del campionato, decise di ritirarsi da vincente e lasciare il circus. Un'amicizia decennale, quella tra Hamilton e Rosberg, iniziata ai tempi dei kart e finita proprio in quel terribile 2016, quando il box si spaccò in due e i loro rapporti finirono nel peggiore dei modi possibili.
Il legame che unisce oggi Lewis Hamilton e George Russell, suo attuale compagno di squadra, sembra andare in una direzione diversa rispetto a quella presa da Rosberg nel 2016 ma le cose, soprattutto dopo che nel 2022 il giovane britannico è riuscito a mettersi alle spalle il sette volte campione del mondo, potrebbero cambiare. Il team principal della Mercedes Toto Woff ha provato a mettere le mani avanti nelle dichiarazioni post-GP ad Abu Dhabi dove, come riportato da formulapassion.it, ha spiegato: “Il fatto che George abbia battuto Lewis è irrilevante, non stavano correndo per il mondiale e non hanno corso per le vittorie, a parte il Brasile. Non credo che per nessuno della squadra sia importante arrivare secondo, terzo, quarto o quinto.”,
Le parole del manager austriaco sembrano esprimere un concetto chiaro, ovvero che in Mercedes ciò che conta è vincere e, dunque, qualsiasi risultato diverso dalla vittoria, merita un'analisi fino a un certo punto. George Russell non sarà, però, dello stesso avviso. Il giovane talento inglese, dopo tanti anni “in panchina” alla Williams, ha sfruttato al meglio la sua prima chance in un grande team. Infatti, pur non avendo mai lottato per il mondiale a causa delle prestazioni della W13, George è riuscito a battere l’importante compagno di squadra, conquistando l’unica pole position e l’unica vittoria stagionale per il team.
A loro volta, le prestazioni di Lewis Hamilton sono state tutt’altro che negative, soprattutto nella seconda parte di stagione. L’ottimo lavoro dei suoi stessi piloti potrebbe paradossalmente complicare quello di Wolff che, se nel 2023 dovesse trovarsi in lotta per il titolo con Mercedes, si ritroverebbe davanti a un bivio complicato.
Da un lato Russell ha dimostrato di saper vincere, di riuscire a farsi valere in una squadra già formata, di non trovarsi relegato nel ruolo di secondo pilota lasciato libero di Bottas e di avere la consistenza dei grandi. Dall’altro Lewis Hamilton non ha mai smesso di dimostrare il proprio talento fuori dal normale, quello che unito al suo duro lavoro e al grande spirito di gruppo in Mercedes, gli ha permesso di diventare un sette volte campione del mondo.
Uno dei due dovrebbe chiudi, in caso di lotta per il titolo mondiale, farsi da parte e accettare il ruolo di "secondo", aiutando il compagno di squadra nella lotta per il titolo mondiale. A chi verrebbe chiesto questo sacrificio? Al grande campione o al giovane dal promettente nella scuderia?
Il passaggio di consegne di Hamilton è una questione che Toto Wolff sa di dover, prima o poi, affrontare. La lotta al titolo, ormai, non è più una questione riservata alla Mercedes e, per rincorrere rivali come Ferrari e Red Bull, è necessaria una grande chiarezza interna. Infatti, mentre a Maranello hanno dimostrato di avere potenzialmente gli stessi problemi della Mercedes nella gestione dei piloti, risolti in parte con l'arrivo di Vasseur che prediligerà la strategia su una punta al contrario di quanto fatto da Binotto, a Milton Keynes, invece, è evidente che il lavoro di Sergio Perez sia sacrificabile in favore di Max Verstappen. Con questi presupposti, e senza una macchina dominante, risulta difficile per Mercedes pensare di poter vincere senza imporre una gerarchia ai propri piloti.
Se è George Russell la punta su cui si vorrà investire, allora il giovane britannico a un certo punto della sua carriera in Mercedes avrà bisogno di un’investitura totale. Per provare, macchina permettendo, a costruire la sua rincorsa al titolo nelle prossime stagioni, Russell avrà bisogno di un team compatto, che lavori con e per lui, come ha avuto Lewis Hamilton dal 2014 in poi. Ovviamente il lavoro maggiore ora spetta al giovane inglese che dovrà dimostrare di meritare la posizione di prima guida durante un anno ben più complesso, in termini di lotta mondiale e di risultati, rispetto al 2022. Sarà allo stesso modo fondamentale il lavoro di Toto nell’assisterlo e nel capire se, e quando, cambierà il ruolo di Lewis Hamilton all'interno del team. Un lavoro mastodontico che servirà per non ritrovarsi nella stessa situazione del 2016.