Già in passato il consulente della Red Bull Helmut Marko, famoso nel paddock di Formula 1 per non moderare parole e affermazioni, aveva usato la nazionalità del pilota Sergio Perez come misura del suo comportamento nel circus, scadendo in inutili paragoni e insensati pregiudizi nei confronti del Messico.
L'ennesimo spiacevole commento è arrivato dopo il fine settimana del Gran Premio di Monza dove Marko ha "spiegato" le prestazioni di Perez, nettamente inferiori a quelle del compagno di squadra Max Verstappen, basandosi non sul talento o sulla qualità del lavoro svolto ma semplicemente sulla sua nazionalità, come riportato durante un'intervista rilasciata a un programma di Servus TV: "A Monza Sergio ha completato senza dubbio uno dei suoi migliori fine settimana dell'anno nonostante abbia avuto qualche problema sabato in qualifica, è sudamericano e non riesce a concentrarsi come faceva Sebastian Vettel o come fa Max Verstappen".
Il commento di Marko, che accusa Perez di "non concentrarsi abbastanza in qualifica" a causa del suo essere sudamericano, ha immediatamente indignato il web tra la rabbia di chi lo accusa di razzismo e di chi lo taccia anche di ignoranza e gli ricorda quanto i sudamericani, da Juan Manuel Fangio ad Ayrton Senna passando per Nelson Piquet, abbiano scritto la storia di uno sport come la Formula 1.