“La guarigione di Alex Rins sta procedendo, ma non sarà a Silverstone. Non so se e quando potrà tornare in sella alla nostra moto” – Lo ha detto Lucio Cecchinello ai colleghi di Speedweek, anticipando di fatto che, nonostante manchino due settimane al GP di Inghilterra, Alex Rins dovrà dare ancora forfait dopo il brutto infortunio rimediato al Mugello e che lo ha costretto anche a due interventi chirurgici.
“Alex – ha aggiunto Cecchinello – non può ancora mettere peso sulla gamba. Solo quando i medici gli consentiranno di farlo potremo capire con esattezza quando potrà tornare, ma è chiaro che la cosa che conta più di tutte adesso è che faccia il percorso di riabilitazione che deve fare, senza alcuna fretta. Vedremo solo nei primi giorni d’agosto se potrà essere pronto per il GP d’Austria o per quello successivo a Barcellona”. Nel frattempo, a sostituirlo dovrebbe esserci Stefan Bradl, che conosce molto bene la RC213V e che negli ultimi anni, visti gli infiniti guai dei piloti Honda, ha praticamente fatto a tutti gli effetti il pilota titolare piuttosto che il collaudatore.
La situazione all’ombra dell’Ala Dorata è critica e non è un segreto, anche perché lo stesso Alex Rins, laddove dovessero rivelarsi fondate le sempre più insistenti voci di mercato su un suo passaggio in Yamaha, potrebbe avere alcun interesse a tornare in fretta sopra a una moto con cui ha vinto a Austin, ma che ha fin troppi problemi. Chi a Silverstone dovrebbe esserci, invece, è Joan Mir, che ritroverà la Honda in livrea Repsol nel box a fianco a quello di Marc Marquez. Sembra, però, che l’ex campione del mondo, come ha ammesso anche Alberto Puig, sia profondamente deluso e altrettanto demoralizzato. E pare addirittura che starebbe meditando una uscita di scena clamorosa.
Il suo manager, di recente, ha smentito tutto, bollando come “fesserie” le ipotesi di un abbandono da parte di Mir. Ma poche settimane fa per il maiorchino non c’erano offerte e è normale che il manager si sia espresso in quei termini. Adesso, invece, lo scenario sarebbe cambiato, con la Gresini Racing che, sempre secondo indiscrezioni, si sarebbe fatta avanti per provare a capire se Mir accetterebbe o meno di guidare la la Desmosedici del team faentino e sarebbe disponibile a una più che sostanziosa riduzione dell’ingaggio che attualmente è previsto dal suo contratto con Honda. Una trattativa vera e propria, secondo quanto riportato dai colleghi francesi di PaddockGP, non c’è ancora e in questa fase si tratterebbe solo di ammiccamenti. Anche perché in Gresini di strade aperte ce ne sono già almeno altre tre: continuare con Fabio Di Giannantonio, oppure puntare sull’esperienza di Franco Morbidelli o sulla freschezza del giovanissimo Tony Arbolino. Se anche Mir prendesse in considerazione il mezzo corteggiamento di Gresini (sempre ammesso che sia reale e non solo una “voce da moto ferme”) non è così scontato, quindi, che a Nadia Gresini interessi davvero andare fino in fondo con un pilota che avrà anche vinto un mondiale nel 2020, ma che dopo si è letteralmente spento nelle tre stagioni successive.