Destini incrociati, quelli di Nico Hulkenberg e Sergio Perez. La prima volta a Silverstone, quest'anno, con il tedesco che corre in Inghilterra per sostituire il messicano in pista, risultato improvvisamente positivo al coronavirus.
Forse è stato proprio quello, l'inizio del ritorno di Hulkenberg. Di nuovo in Formula 1, tra la gioia degli appassionati, più interessati al suo rientro che alle condizioni del povero Perez, destinato - tra le altre cose - all'imminente licenziamento.
Una stagione da incubo, la sua, rimasto senza sedile nonostante un contratto firmato e un ruolo fondamentale all'interno di un team che, anni fa, ha contribuito a non far fallire. Ecco allora l'inizio della caccia, per un talento spesso sottovalutato come quello di Perez, la caccia a un sedile per il 2021: prima il tentativo con Alfa, poi il brivido dello scambio con Russell in Williams, poi ancora la possibilità Haas e infine - ultima spiaggia - il posto vacante di Albon in Red Bull.
Ed eccolo, di nuovo, Nico Hulkenberg. Lui che dopo quella sostituzione in Racing Point lo aveva detto: "alcuni team, adesso, si stanno interessando a me".
Chissà cosa avrà pensato Perez, consapevole che proprio questa sostituzione lo sta riportando in Formula 1, sicuro del fatto che il suo arrivo potrebbe trasformarsi nella conclusione della sua carriera in Formula 1.
Anche la strada verso il secondo posto in Red Bull infatti, per il messicano, sta diventando sempre più stretta. Alcuni media tedeschi e inglesi danno Hulkenberg sicuro compagno di squadra di Verstappen per il 2021, e si parla sempre meno di Perez. Ha fissato una conferenza stampa per lunedì mattina, e lì potrebbe annunciare proprio il suo ritiro.
Difficile che annunci di aver trovato un sedile per la F1 2021, in quel caso sarebbe il team ad annunciare il pilota, e la storia di questo sport ci insegna proprio questo: quando un pilota, nella posizione di Perez e a questo punto della stagione, convoca una conferenza con i giornalisti, sta quasi sicuramente annunciando il proprio addio al circus.