image/svg+xml
  • Attualità
    • Politica
    • Esteri
    • Economia
    • Cronaca Nera
  • Lifestyle
    • Car
    • Motorcycle
    • Girls
    • Orologi
    • Turismo
    • Social
    • Food
  • MotoGp
  • Tennis
  • Formula 1
  • Sport
    • Calcio
    • NFL
    • combattimento
  • Culture
    • Libri
    • Cinema
    • Documentari
    • Fotografia
    • Musica
    • Netflix
    • Serie tv
    • Televisione
  • Garlasco
  • Cover Story
  • Attualità
    • Attualità
    • Politica
    • Cronaca Nera
    • Esteri
    • Economia
  • Lifestyle
    • Lifestyle
    • Car
    • Motorcycle
    • girls
    • Orologi
    • Turismo
    • social
    • Food
  • motogp
  • tennis
  • Formula 1
  • Sport
    • calcio
  • Culture
    • Culture
    • Libri
    • Cinema
    • Documentari
    • Fotografia
    • Musica
    • Netflix
    • Serie tv
    • Televisione
  • Garlasco
  • Cover Story
  • Tech
  • Fashion
    • Fashion
    • Moda
    • Gear
    • Footwear
  • EVERGREEN
  • Topic
  • Journal
  • Media
Moto.it
Automoto.it
  • Chi siamo
  • Privacy

©2025 CRM S.r.l. P.Iva 11921100159

  1. Home
  2. Sport

I 34 anni di Sebastian Vettel e del perché sarà uno dei piloti più amati di sempre

  • di Giulia Toninelli Giulia Toninelli

3 luglio 2021

I 34 anni di Sebastian Vettel e del perché sarà uno dei piloti più amati di sempre
In un mondo in cui tutti vogliono apparire, Sebastian Vettel sta ai margini. Niente account social, i figli lontani dai riflettori, la ricchezza mai ostentata, quasi sconosciuta. E in un mondo in cui nessuno sembra conoscere il valore delle sconfitte, Vettel è il campione fragile: ex bambino prodigio perso lungo la strada del successo. Ed è il suo essere non-personaggio, a rendere il tedesco così amato, protetto da un affetto che va oltre la tifoseria, e che resterà vivo anche dopo il suo ritiro

di Giulia Toninelli Giulia Toninelli

Sebastian ha sempre bruciato le tappe. Ex bambino prodigio dal talento precocissimo, di stirpe tedesca come il suo più grande eroe: sua maestà Michael Schumacher. Agguerrito, insaziabile, stoico in quelle gare che lo resero l’uomo da battere in una Formula 1 che, in poco tempo, era tutta ai suoi piedi. 

Bruciando le tappe Sebastian è diventato il più giovane pilota ad aver mai vinto un mondiale di Formula 1. Aveva 23 anni e 134 giorni quando conquistò il primo di quattro titoli con Red Bull. L’incredibile storia di un ragazzo così normale e così giovane, protetto e guidato proprio dal suo Schumacher.

Nel suo dominio assoluto Vettel si è trasformato così nel ragazzo da battere. La faccia pulita, il sorriso con l’apparecchio ai denti, l’aria da bravo ragazzo - semplice - ma la grinta necessaria per diventare trascinatore. Quando si parla del talento precoce di Leclerc e di Verstappen bisogna ricordarsi di quello di questo ex giovanissimo e quando si guarda alle sue vittorie parlando di una “monoposto imbattibile” bisogna ricordarsi di quelle storiche sfide con Alonso, di un 2012 difficile e per nulla scontato e forse più di ogni altra cosa di quella prima vittoria sotto la pioggia di Monza, nel 2008 con Toro Rosso, primo vero grido di quella che sarebbe stata la sua supremazia.

20210703 104833866 8003

Poi la svolta. L’inizio dell'era Mercedes e la scelta di andare là dove il cuore lo aveva sempre indirizzato: in Ferrari. Seguendo il sogno del Sebastian bambino e - allo stesso tempo - cercando di celebrare e rendere omaggio al suo Schumi, l’uomo che gli cambiò la vita.

Ma la storia più recente ci racconta un epilogo diverso dopo anni difficili in cui le difficoltà del team si sono sommate agli errori di un Vettel non più bambino prodigio. L’amarezza dell’abbandono della squadra a cui Sebastian ha dato tutto si è presto trasformata nella ricerca di un’alternativa.

Una monoposto non competitiva prima e un Vettel incerto e incostante dopo, hanno fatto sì che la parola fine venisse scritta a caratteri cubitali su quel contratto mancato per il 2021. Imperdonabili gli errori di un Vettel che, oggi, non è più quel prodigioso e perfetto esecutore degli anni d’oro in Red Bull. Con il tempo si è trasformato in un uomo riservato, rimanendo il ragazzo semplice che è sempre stato, un papà lontano dal mondo dello spettacolo e disinteressato a tutta quella notorietà che il mondo della Formula 1 porta con sé. 

E poi l’arrivo di quel giovane "predestinato”, che tanto assomiglia al Vettel bambino, ha fatto mettere ancora più in discussione il percorso di un uomo che, in Ferrari, non era più il prodigio prematuro che tutti ricordiamo.

20210703 104819600 8727

Da lì l'addio, sofferto ma emozionante per tutti, e l'arrivo in Aston Martin. La redenzione passata attraverso Monaco e soprattutto Baku, con il primo podio in verde Aston Martin. Quello che sorprende però non è il campione ritrovato, le belle gare, il talento che non si appanna ma che ritorna, quando c'è terreno fertile per farlo rivivere. Quello che emoziona davvero è l'affetto della gente, che mai ha voluto bene a Sebastian come in questi anni difficili. 

Sarà che in un mondo in cui nessuno vuole mostrarsi debole, incasinato, deludente, Vettel è stato bambino prodigio e uomo sconfitto, è stato quattro volte campione del mondo e poi pilota mediocre, soggetto a errori incomprensibili. Sarà che nel suo sbagliare Sebastian è rimasto sempre e solo fedele a se stesso, leale con il suo team, il suo primo amore, e che oggi vederlo felice altrove è una gioia che va oltre i risultati. 

Così come vederlo "padrino" di Mick Schumacher, mentore di un ragazzo il cui padre, per Sebastian, ha significato tutto. E poi immaginarcelo lontano dal mondo dei social - che Vettel non ha - e da un universo di apparenze, di telecamere, di maschere e facciate. 

E oggi che compie 34 anni, aspettando di conoscere le svolte future della sua carriera, una sola certezza domina sul domani di Sebastian Vettel: la consapevolezza che qualsiasi cosa farà e chiunque deciderà di essere, verrà ricordato come uno dei piloti più amati di sempre. 

20210703 104926319 5978

More

Charles Leclerc: "Non poter lottare per vincere è una sofferenza"

di Giulia Toninelli Giulia Toninelli

Formula 1

Charles Leclerc: "Non poter lottare per vincere è una sofferenza"

Sebastian Vettel ha ritrovato il campione che è in lui

di Diletta Colombo Diletta Colombo

Formula 1

Sebastian Vettel ha ritrovato il campione che è in lui

Tag

  • Formula 1
  • Sebastian Vettel

Top Stories

  • CHIVU SPACCA. Ma l’avete sentito alla prima da allenatore dell'Inter? Lancia una stoccata a Inzaghi, spiega a Marotta che cos’è l’interismo e difende Mkhitaryan contro un giornalista. È il mister giusto per i nerazzurri dopo la batosta Champions?

    di Giulia Sorrentino

    CHIVU SPACCA. Ma l’avete sentito alla prima da allenatore dell'Inter? Lancia una stoccata a Inzaghi, spiega a Marotta che cos’è l’interismo e difende Mkhitaryan contro un giornalista. È il mister giusto per i nerazzurri dopo la batosta Champions?
  • Imane Khelif maschio biologico? La bomba del Telegraph: “Alle Olimpiadi erano pronti a mettere in pericolo la vita delle donne”. Il suo oro? “Uno degli scandali peggiori della storia dello sport”

    di Riccardo Canaletti

    Imane Khelif maschio biologico? La bomba del Telegraph: “Alle Olimpiadi erano pronti a mettere in pericolo la vita delle donne”. Il suo oro? “Uno degli scandali peggiori della storia dello sport”
  • “Imane Khelif maschio biologico? A Parigi 2024 LO SAPEVANO TUTTI”. La campionessa di nuoto Sharron Davies asfalta la pugile: “Nessuna empatia, ha barato. Ora abbiamo due ori vinti da due uomini e…”

    di Riccardo Canaletti

     “Imane Khelif maschio biologico? A Parigi 2024 LO SAPEVANO TUTTI”. La campionessa di nuoto Sharron Davies asfalta la pugile: “Nessuna empatia, ha barato. Ora abbiamo due ori vinti da due uomini e…”
  • Terremoto in Ferrari? Pesanti indiscrezioni dicono che la macchina di Lewis Hamilton a Barcellona sia stata modificata a sua insaputa. E adesso…

    di Luca Vaccaro

    Terremoto in Ferrari? Pesanti indiscrezioni dicono che la macchina di Lewis Hamilton a Barcellona sia stata modificata a sua insaputa. E adesso…
  • Quando non basta mai e siete già al limite, ricordatevi di Danilo Petrucci, il “condannato ai di più” che ha dato una lezione (a Ducati e non solo) anche a Misano

    di Emanuele Pieroni

    Quando non basta mai e siete già al limite, ricordatevi di Danilo Petrucci, il “condannato ai di più” che ha dato una lezione (a Ducati e non solo) anche a Misano
  • CI FAI IMPAZZIRE VOLLEY FEMMINILE! Non si fermano più: dopo l’oro olimpico, le Azzurre di Velasco dominano anche la Nations League. Ma come?

    di Alice Lomolino

    CI FAI IMPAZZIRE VOLLEY FEMMINILE! Non si fermano più: dopo l’oro olimpico, le Azzurre di Velasco dominano anche la Nations League. Ma come?

di Giulia Toninelli Giulia Toninelli

Se sei arrivato fin qui
seguici su

  • Facebook
  • Twitter
  • Instagram
  • Newsletter
  • Instagram
  • Se hai critiche suggerimenti lamentele da fare scrivi al direttore moreno.pisto@mowmag.com

Next

Johann Zarco sull’incidente al Red Bull Ring: “Rossi è potente e attira la gente…” E si lancia col paracadute

di Redazione MOW

Johann Zarco sull’incidente al Red Bull Ring: “Rossi è potente e attira la gente…” E si lancia col paracadute
Next Next

Johann Zarco sull’incidente al Red Bull Ring: “Rossi è potente...

  • Attualità
  • Lifestyle
  • Formula 1
  • MotoGP
  • Sport
  • Culture
  • Tech
  • Fashion

©2025 CRM S.r.l. P.Iva 11921100159 - Reg. Trib. di Milano n.89 in data 20/04/2021

  • Privacy