“Mi avvicino al GP delle Americhe in modo un po' diverso rispetto a Misano, perché so che qui di solito mi diverto molto, ma la verità è che quest’anno la sofferenza è stata più del divertimento” – Marc Marquez, ormai, lo ripete ad ogni occasione pubblica. Il braccio gli fa male, i risultati non sono quelli che vorrebbe e non è facile mantenere la serenità. Neanche se ti chiami Marc Marquez, neanche se continui a ripeterti che è solo una fase e che, prima o poi, tutto tornerà alla normalità. Una convinzione, questa, che a volte vacilla e che non può prescindere dai risultati per trovare le dovute conferme. Ecco perché ad Austin, su un circuito in cui ha sempre fatto più che bene e dove ha vinto ben sei degli ultimi sette gran premi della MotoGP, vorrà provare a mettersi davanti a tutti. Pur nella consapevolezza che adesso le premesse sono differenti.
Lo ha spiegato anche ieri, in conferenza stampa, con una delle ormai solite uscite che se da un lato illustrano realisticamente una situazione, dall’altro preoccupano, e anche tanto, i tifosi dell’otto volte campione del mondo. Perché Marquez non ha mai nascosto che per lui il presupposto indispensabile è quello di potersi giocare la vittoria sempre e che, se dovesse venire meno questa certezza, non esiterebbe un secondo ad appendere il casco al chiodo. Adesso sta lottando, ma l’impressione è che si è dato un tempo per capire se questa lotta, questo lavoro che sta portando avanti anche su se stesso non solo da un punto di vista fisico, lo aiuterà a rinascere definitivamente. Se sarà così bene, altrimenti non accetterà di diventare uno qualsiasi.
"Cercherò di godermi la guida qui ad Austin, anche se quest'anno le volte in cui mi sono divertito sono state molte di meno di quelle in cui ho sofferto” – ha aggiunto il ventottenne di Cervera – Vedremo come andrà, ma di sicuro non sono qui per accontentarmi e voglio provarci. E' un circuito con molti cambi di direzione e punti di frenata importanti, oltre che con un asfalto particolare. Fortunatamente ci sono molte curve a sinistra, e ovviamente per questo adesso è molto utile. Sono pronto a divertirmi. Se la sensazione è giusta, il resto verrà automaticamente".
Se invece non andrà così bisognerà comunque racimolare le energie e provare in ogni caso a guardare avanti. Magari dimenticando che la sofferenza di cui lo stesso Marc Marquez parla non è solo quella dovuta al dolore e alle condizioni fisiche, ma anche ad una moto che di sorrisi ne regala molto pochi. “Da questo punto di vista ora va un po’ meglio – ha però rassicurato Marquez – c’è una grande differenza tra la moto che ho trovato a inizio stagione e quella attuale e gli ingegneri hanno lavorato molto duramente. Abbiamo migliorato le nostre debolezze, ma ovviamente ci sono sempre nuovi problemi. Ma abbiamo già capito un po': il feedback di Pol Espargarò è stato molto simile al mio. Siamo stati entrambi veloci, quindi è stata una buona prima impressione. Ora dobbiamo continuare a lavorare e conoscere la moto anche su altre piste. Dobbiamo anche provare su piste con meno grip, perché a Misano ce ne era così tanto da rendere fin troppo facile essere veloci”.