Leclerc e Sainz saranno liberi di darsele di santa ragione, almeno fino a quando non sarà la pista a dettare le gerarchie. Dopo il terzo posto costruttori artigliato lo scorso anno contro i pronostici dati da un 2020 terribile, la Ferrari punta a fare il grande salto, ma per riuscirci avrà bisogno di entrambe le guide in ottima forma e senza malumori.
“Abbiamo discusso dell’argomento e potremo lottare tra di noi, però senza prendere rischi stupidi perché dobbiamo difendere la squadra e riportare la Rossa in vetta”, ha confessato Leclerc, lasciandoci intuire come il boss Mattia Binotto si sia premurato di ripetere la lezioncina tanto cara ad Enzo Ferrari: il bene del team vale più di quello del singolo.
A ribadire il concetto anche Carlos, pronto ad anteporre il diktat del vertice di Maranello, alla propria voglia di emergere e di mettersi in mostra battendo il compagno di box - che poi resta il primo e più temibile avversario.
"È importante poter godere di una certa libertà, tuttavia portare a casa punti per la classifica marche viene prima di tutto", il commento dello spagnolo che in seguito ha fatto una promessa ai tifosi del Cavallino, ansiosi di risentire l'inno di Mameli risuonare in tutti i circuiti del mondo. “Al momento non sappiamo dove potremo collocarci, ma siamo fiduciosi e crediamo nel successo”.
Tornando sull'argomento parità di trattamento e priorità alla scuderia, già in alcune occasioni del 2021 era stato chiesto ai due piloti di sacrificarsi. "Quando sono stati impartiti loro degli ordini si sono dimostrati maturi e aperti. Certamente vanno d'accordo e lo si capisce anche da come si approcciano a questioni del genere, sempre molto delicate”, la chiosa dell’ingegnere itao-svizzero.