Occhialoni, gilet con lo stesso colore che ha scelto per il suo numero di gara e pose da modello. L’Enea Bastianini che si è raccontato a Esquire e che si è prestato al fotoshooting sembra molto distante da quello a cui siamo abituati: jeans, t-shirt o tuta in pelle. Le parole, invece, sono quelle di sempre: quelle di un ragazzo che ha realizzato il suo sogno e che, adesso, sposta l’asticella ancora un po’ più su. “Correre in moto – ha detto - è sempre stata la mia passione e in più sono sempre stato molto ambizioso. Ho iniziato sulle minimoto a tre anni e ho capito che potevo arrivare dove volevo verso i dodici, tredici anni”. Ma non è stato uno scherzo e quanti sacrifici ci sono voluti lo ha raccontato proprio a MOW suo padre Emilio Bastianini non più di qualche mese fa (qui l’intervista completa). Per la Bestia, però, la strada è stata sempre e solo una, tanto che, se fosse andata male, sempre nei motori avrebbe visto il suo futuro: “Probabilmente avrei fatto il meccanico”.
La stagione 2023, la prima sulla Ducati Desmosedici del team ufficiale, è cominciata con un infortunio, ma al Mugello c’è stato il ritorno in pista e adesso, in Germania, dovrà arrivare la svolta. Perché il Sachsenring è un circuito che gli piace e perché le frenate lì non sono troppo aggressive e non dovrebbero mandare in crisi il suo fisico ancora alle prese con i postumi dell’infortunio. Se prima l’obiettivo era arrivare in MotoGP e poi quello di salire in sella alla Ducati ufficiale, adesso l’obiettivo è “vincere il titolo mondiale”. Probabilmente non sarà quest’anno, ma Bastianini vuole rendere difficile la vita del suo compagno di squadra, nonché campione del mondo e amico, Francesco Bagnaia. Nel mezzo, però, ci sono un mare di sfizi da togliersi. E tutti rigorosamente a tema motori.
“Mi piacerebbe correre in macchina – ha aggiunto - sarebbe una cosa fantastica, anche se non ho mai provato né Formula 1, né altro. Mi piacerebbe una sfida con Verstappen, per vedere come se la cava su una moto, e poi invertire per vedere come me la cavo io su una F1. E poi, per quanto riguarda le moto, vorrei provare una 500 due tempi, o anche una 250: quelle moto lì mi affascinano”. L’altra passione, l’unica che non prevede l’uso della benzina, invece, è la pesca: “Mi rilassa, ho pure comprato un barchino radiocomandato per posizionare la lenza senza dover lanciare, rischiando di farmi male”.
Una tranquillità, quella che è tipica della pesca, che Enea Bastianini ha imparato ad apprezzare con il tempo, dopo una prima parte di gioventù decisamente vivace: “Alcune follie fatte in pista non si possono neanche raccontare – ha scherzato – però una volta ho fatto tutto il lungomare di Rimini su una ruota sola con lo scooter. Altre follie? Un tuffo da diversi metri alle Canarie. E ho mangiato le rane fritte, non so se lo rifarei”. Nella vita di un pilota, però, c’è anche il rapporto, inevitabile, con la morte: “Una volta – ha raccontato – ho avuto paura: in Australia, sono rimasto in mezzo alla pista e lì per un po’, per un attimo proprio, sono stati istanti, ho pensato di morire”. E per quanto riguarda tutti gli altri desideri? “Vorrei gareggiare in un circuito fatto interamente di pizza. E mi piacerebbe volare, perché amo molto la natura. E, ancora, una cena con Michael Jordan: immenso. Ha sempre creduto in quello che faceva, si è sempre sentito il numero uno. La sua determinazione mi ha sempre colpito. La moto? Mi piacerebbe tenere quella che ho per sempre”